Si chiama Luigi Preiti, 46 anni, disoccupato nato a Rosarno (RC) ma è residente ad Alessandria, incensurato. È l’uomo che domenica mattina ha aperto il fuoco contro due carabinieri. Secondo il ministro Alfano l’intenzione di Preiti era quella di suicidarsi.
Il fatto è accaduto intorno alle 11.20, uno dei due militari, ferito al collo, l’altro, ferito a una gamba, era dentro la garitta. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha detto che non si tratta di un atto di terrorismo: «È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il ‘Palazzo’, come se fosse da abbattere».
L’uomo ha ferito i due militari e una passante, nessuno è in pericolo di vita. Dalla procura di Roma dicono che chiederanno la convalida dell’arresto per ora per tentato omicidio, lesioni gravissime e detenzione illegale di armi. L’uomo è stato bloccato da carabinieri del sesto battaglione Toscana. E’ ferito, ma a causa di una colluttazione con i militari che lo hanno bloccato.
I due carabinieri feriti sono un brigadiere e un appuntato e non hanno risposto al fuoco, mentre la passante, in stato di gravidanza, sarebbe stata colpita da alcune schegge, secondo quanto riferisce il 118. È stata ricoverata con ferite lievi all’ospedale Santo Spirito. La donna stava passando in piazza Colonna insieme al marito e al figlio, i quali in seguito alla sparatoria sono caduti a terra riportando contusioni lievi: il bambino avrebbe preso una botta al volto. Anche loro sono stati trasferiti insieme alla donna all’ospedale.
Tutto si è consumato nella mattina nel pieno centro di Roma, a Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, sede del governo che in quel momento stava giurando al Quirinale.
Sette i bossoli che la polizia scientifica ha identificato a terra. La polizia scientifica ha circoscritto con l’apposito nastro la scena del crimine identificando con il gesso il luogo esatto in cui sono caduti i bossoli. Sembra sia stata utilizzata una pistola di piccolo calibro, mentre l’attentatore, Luigi Prete, era vestito in giacca e cravatta.
È subito scattato lo stato di “massima allerta” anche sul piazzale antistante il Quirinale dove le forze dell’ordine hanno iniziato a far defluire la folla. Anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sono stati informati. Tutta la zona attorno a Palazzo Chigi è stata chiusa al traffico di auto e mezzi pubblici. Al momento è consentito accedere alle zone limitrofe al luogo dove si è verificata la sparatoria solo a piedi.
Un fotografo, Carlo Lannutti, che ha assistito: «Ho sentito gli spari, sono uscito fuori è ho visto un carabiniere del battaglione che fa ordine pubblico a terra con tanto sangue che gli usciva dalla testa. Poi ho visto una persona che è stata fermata – ha aggiunto – sembrava ben vestito, mi sembra che avesse anche una giacca».
Luigi Preiti “voleva suicidarsi” dopo aver sparato ai carabinieri “ma non c’è riuscito perché aveva finito il caricatore”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano parlando di un “tragico gesto criminale di un disoccupato”.
La seconda vittima della sparatoria davanti Palazzo Chigi, il carabiniere scelto Negri, è stato ferito a entrambe le gambe ma le su condizioni non destano preoccupazione, ha detto Alfano.
“Ad un primo esame degli eventi la vicenda puo’ essere ricondotta a un gesto isolato sul quale comunque sono in corso ulteriori accertamenti”.
“La situazione generale dell’ordine pubblico nel Paese non desta preoccupazioni”, lo afferma il ministro dell’Interno confermando che “comunque sono stati rafforzati i controlli presso gli obiettivi a rischio”.
Il governo darà già domani alla conferenza dei capigruppo la “piena disponibilità a riferire immediatamente in Parlamento” sulla sparatoria davanti a palazzo Chigi, ha detto Alfano.
28 aprile 2013 – Il Sole 24 Ore