Con il voto di martedì l’Europarlamento approva a larga maggioranza il Pacchetto sull’Economia Circolare. Il rapporto adottato migliora considerevolmente la proposta del 2015 fatta dalla Commissione Europea, in particolare per quanto riguarda i target di riciclaggio al 2030 innalzati al 70% per i rifiuti solidi urbani ed all’80% per gli imballaggi.
Il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe, secondo la valutazione della stessa Commissione Europea, di creare 580mila posti di lavoro, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie a un uso più efficiente delle risorse e quindi a una riduzione delle importazioni di materie prime.
I posti di lavoro potrebbero crescere sino a 867mila se all’obiettivo del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell’arredamento e tessile. Solo in Italia si possono creare almeno 190mila nuovi posti di lavoro, al netto dei posti persi a causa del superamento dell’attuale sistema produttivo.
“Siamo contenti che il Parlamento europeo abbia scelto di procedere con decisione sulla strada dell’economia circolare. L’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice del provvedimento, ha fatto un ottimo lavoro”. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti commenta l’approvazione del pacchetto sulla circular economy da parte dell’Europarlamento.
“Il testo approvato – spiega Galletti – è molto elevato nei target e, per quanto ci riguarda, non potrà prescindere da un punto sul quale lavoriamo in Consiglio europeo dal primo giorno: l’armonizzazione delle regole, ovvero una spinta di pari intensità da parte degli Stati membri e un’effettiva comparabilità tra le loro performance. Ci attende un negoziato non semplice – conclude il ministro – ma è indispensabile arrivare a un testo molto ambizioso in grado di avviare l’Europa verso un futuro di crescita sostenibile”.
“Q uesta è l’Europa che ci piace – commenta la presidente di Legambiente, Rossella Muroni – Un’Europa capace di indicare una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia. Il 24 aprile saremo a Bruxelles insieme ai campioni italiani dell’economia circolare, proprio per sostenere un accordo ambizioso tra Parlamento e Consiglio e far sì che la riforma della politica europea dei rifiuti divenga al più presto realtà. Ma anche il nostro governo deve fare la sua parte”.
“L’Italia, in sede di Consiglio, deve sostenere una riforma della politica comune dei rifiuti che faccia da volano per l’economia circolare europea, senza nascondersi dietro le posizioni di retroguardia di alcuni governi che si oppongono ad un accordo ambizioso con il Parlamento”, conclude Muroni.
Legambiente, nelle prossime settimane, si mobiliterà per una rapida approvazione del pacchetto legislativo sull’economia circolare in linea con quanto proposto oggi dall’Europarlamento. Proposta che, per l’associazione, rappresenta un ulteriore passo verso un’ambiziosa riforma della politica europea dei rifiuti.
“Il voto di oggi a larga maggioranza del Parlamento Europeo apre la strada verso una politica europea finalmente in grado di trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica ed occupazionale”, sottolinea Legambiente.
Adnokronos – 14 marzo 2017