«Zaia vuole commissariare mezzo Veneto!». Detto da chi ne è stato il vice per 5 anni, un certo effetto lo fa. Marino Zorzato, ora all’opposizione sotto la bandiera di Ncd, esce dalla commissione Bilancio con la faccia scura. I consiglieri hanno appena approvato (a maggioranza) una legge che, su richiesta del governatore Luca Zaia, dà una sostanziale delega in bianco alla giunta per azzerare i vertici degli enti regionali e sostituirli con dei commissari straordinari, in carica per un anno e prorogabili per un secondo, nell’ottica della razionalizzazione della galassia di sigle che ruota attorno a Palazzo Balbi.
Il problema sta nell’elenco degli enti potenzialmente «decapitabili», contenuto in una lista ufficiosa distribuita ai consiglieri durante la discussione: ci sono i consorzi di bonifica, le Ater, Avepa, l’Istituto per le ville venete, Veneto Agricoltura (peraltro già commissariata), la neo istituita Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, l’Arpav, le Esu, l’Istituto Zooprofilattico, Veneto Lavoro e i cinque parchi regionali (Dolomiti, Colli Euganei, Sile, Delta del Po e Lessinia).
«Siamo stupiti e preoccupati nello scoprire questa lunghissima lista di “enti in bilico” – spiega Zorzato – i cui vertici sono in larga parte di nomina consiliare o d’intesa con altre istituzioni, come i consorzi di bonifica, i parchi o le Esu. La maggioranza prosegue nella sua marcia a testa bassa e, com’è già accaduto nel caso dello stop ai project financing, continua a cercare una corresponsabilità politica del consiglio su scelte che riguardano soltanto l’esecutivo». Il vice governatore Gianluca Forcolin, presente in commissione, ha precisato che si tratta solo di un elenco esemplificativo e che i commissariamenti saranno valutati caso per caso ma non è bastato a tranquillizzare l’opposizione, all’attacco pure dal fronte Pd: «Quello di Zaia è un vero e proprio colpo di mano, che espropria il consiglio della sua capacità decisionale e decapita gli enti strumentali accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso presidente, che provvederà a nominarne i commissari» sostengono Graziano Azzalin, Stefano Fracasso e Piero Ruzzante. Secondo i dem, quello letto in commissione non sarebbe affatto un elenco di massima: «La legge dice chiaramente che in attesa che venga approvato il disegno di legge di riordino e razionalizzazione e in considerazione delle difficoltà che il processo riorganizzatorio in corso presenta, gli organi collegiali e monocratici “decadono”. Quindi si tratta di quelli già in carica».
Sempre in commissione Bilancio è stata approvata ieri pure la legge, più volte annunciata, che cancella l’emendamento «mancia» alla Finanziaria che ha distribuito sulla carta 50 milioni di euro tra i collegi degli ex consiglieri, proprio alla vigilia delle elezioni (saranno comunque salvaguardate alcune voci, come i 6 milioni destinati ai disabili sensoriali). «È stata ripristinata l’equità e la trasparenza nella gestione dei soldi della Regione – plaude la capogruppo della lista Zaia Silvia Rizzotto – per quei 50milioni, tra l’altro, non c’era neppure la copertura di cassa». Ha votato invece contro Giovanna Negro del gruppo «tosiano»: «Siamo favorevoli alla razionalizzazione della spesa ma qui si tagliano contributi a Comuni, istituti, associazioni e parrocchie, dopo averli illusi. Contributi che l’amministrazione Zaia ha votato e approvato a marzo e che, a distanza di pochi mesi, la stessa amministrazione cancella con un colpo di spugna».
Marco Bonet – Il Corriere del Veneto – 10 settembre 2015