Il maltempo che imperversa su gran parte del nostro Paese in questa «pazza estate» non sta soltanto rovinando le vacanze dei pochi italiani che possono ancora permettersele, ma sta anche danneggiando l’agricoltura. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, che lancia l’allarme per l’arrivo di una nuova ondata di maltempo nel Nord Italia, dove è già caduta quasi il triplo di pioggia nel mese di luglio, rispetto alla media.
Secondo la Coldiretti «l’estate pazza ha sconvolto i cicli vegetativi delle piante e la vita degli animali: condizioni proibitive per gli animali in alpeggio dove nelle vallate i temporali impediscono di fare fieno». Non se la passano meglio le api, costrette
a restare a terra, con gravi conseguenze per la produzione di miele, che potrebbe subire un calo fino al 70% nel Nord e Sud Italia, mentre nel centro si parla di un taglio del 40%.
«Mucche e pecore non possono andare al pascolo – prosegue la Coldiretti – ma la situazione è difficile anche per i terreni coltivati a pomodoro, dove è prevedibile un forte taglio dei raccolti». Sul fronte pomodoro concorda Confagricoltura, che denuncia i danni provocati dal clima impazzito e da un calo degli investimenti del 20% al Sud. «Non c’è da meravigliarsi che quest’anno assistiamo a una campagna difficile per il pomodoro da industria», ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, commentando la complessa situazione che sta mettendo a dura prova i redditi dei produttori di pomodoro del Mezzogiorno. «Avremmo dovuto avere una più forte coesione tra imprese agricole e della trasformazione – ha proseguito Guidi – invece ci troviamo con strumenti appena avviati e non in grado di fissare un riferimento certo di prezzo, come avvenuto invece nel Nord, per un’intesa interprofessionale soddisfacente per tutte le parti in causa. Così abbiamo poco prodotto e per giunta spesso non di qualità eccezionale ma con prezzi all’origine allineati sui costi di produzione, se non al di sotto, non remunerativi per chi produce pomodori».
L’unica nota positiva riguarda gli appassionati di funghi, per i quali si prevede una stagione da record iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre 10 milioni d boschi che ricoprono circa un terzo della superficie nazionale, dove – conclude la Coldiretti – si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate.
Il Sole 24 Ore – 14 agosto 2014