“L’ESPORTAZIONE di alimenti verso Paesi extra CEE (es. Cina, India, Brasile)necessita di un certificato sanitario di accompagnamento della merce che viene rilasciato dall’ASL territorialmente competente, e precisamente dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) dell’afferente Dipartimento di Prevenzione”. Lo precisa il consigliere regionale Pd, Filippo Caracciolo.
“Le imprese pugliesi – aggiunge Caracciolo – che vogliono presentare prodotti alimentari della nostra terra in fiere in Paesi extra CEE devono necessariamente produrre una certificazione sanitaria di accompagnamento della merce. Il certificato sanitario rilasciato dal SIAN attesta che l’impresa è in possesso di autorizzazione sanitaria e che i prodotti alimentari possiedono adeguati requisiti igienico sanitari per tale produzione”. Il nostro tariffario regionale – puntualizza il consigliere – (approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1984 del 13 settembre 2011) delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL in materia di igiene e sanità pubblica, sicurezza alimentare, sicurezza del lavoro e sanità veterinaria, prevede per il rilascio del “Certificato per l’Esportazione di Prodotti Alimentari” il versamento della somma di € 102,60 per ogni certificato. Quindi, per esemplificare, un’impresa che vuole partecipare ad una fiera in Cina con propri prodotti alimentari, e vuole esporre 10 o 20 articoli, deve versare una somma pari a € 1.000 o € 2.000 euro”.
“Molti operatori commerciali pugliesi – continua Caracciolo – mi hanno fatto rilevare che la somma di diritti sanitari che versano per la richiesta del “Certificato per l’Esportazione di Prodotti Alimentari” è nettamente superiore alle tariffe di altre regioni (per esempio, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana), dove l’importo da pagare per il rilascio dello stesso certificato varia da un minimo di € 15,00 (senza sopralluogo) ad un massimo di € 35,00 (con sopralluogo)”.
“Per tale ragione – conclude il consigliere regionale – ho presentato un’interpellanza urgente all’Assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, al fine di condividere e proporre una diminuzione dei diritti sanitari previsti per il rilascio del “Certificato per l’Esportazione di Prodotti Alimentari” verso Paesi extra CEE. La richiesta è di passare dall’attuale somma di € 102,60 ad un minimo di € 15,00 (senza sopralluogo) ad un massimo di € 35,00 (con sopralluogo), perché non trova alcun fondamento una tale differenzazione che danneggia senza dubbio le ditte esportatrici Pugliesi”.
Redazione Stato quotidiano – 15 settembre 2013