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Feltre. Latte e bistecche, garantisce il servizio veterinario dell’Usl 2

Mucca pazza è solo un ricordo, ora gli alimenti sono sicuri e l’intera filiera è sottoposta a controlli rigidi

La fettina che arriva in tavola o il latte che finisce in tazza hanno un passaporto sicuro. Il dipartimento di prevenzione dell’Usl 2 con i servizi veterinari che esercitano un controllo costante sul consistente patrimonio zootecnico del territorio feltrino, si prende in carico i capi d’allevamento, dalla nascita alla macellazione, certificandone vita e morte in una sorta di libretto sanitario dove tutto è documentato: in quale stalla sono nati e da quali genitori, il mangime che hanno assunto, i farmaci somministrati per quanto tempo e per quali patologie, insomma la rintracciabilità completa per ogni singolo animale. Il controllo avviene sull’intera filiera a partire dagli animali e per finire agli stabilimenti di produzione e alla commercializzazione degli alimenti, come macelli, caseifici, laboratori, esercizi di vendita.

L’attività del dipartimento di prevenzione sulla sicurezza alimentare è stata illustrata dalla dirigenza strategica dell’Usl al completo e dal direttore Luigi Cazzola, accompagnato da Marcello Malacarne responsabile dei servizi veterinari e del patrimonio zootecnico del feltrino fino alla destra e alla sinistra Piave. È stato Cazzola a introdurre il tema, partendo da due premesse. La prima: il settanta per cento delle malattie infettive trova origine negli animali e nell’alimentazione e la “vera pandemia originerà proprio dagli animali”, ha detto il dirigente facendo un rapido riferimento ai casi di aviaria, di Sars e di Bse o mucca pazza di cui l’ultima infezione documentata a livello nazionale risale al 2001. Da qui l’importanza di monitorare in maniera serrata l’intera filiera che dal campo arriva alla bocca. Seconda premessa: nel corso degli anni si è assistito ad una costante crescita del settore primario, a livello regionale i due terzi della produzione bovina è del territorio bellunese, dal 2002 ad oggi il feltrino è lo zoccolo duro della produzione di latte a livello regionale, e l’età media dei produttori è 42 anni, cosa che depone per la continuità di questa attività. «L’incremento del settore deve andare di pari passo con il monitoraggio attento a tutela del consumatore».

È vero che i controlli si sono intensificati dopo l’ultimo caso di “mucca pazza”. Ma il servizio veterinario dell’Usl 2 ha sempre fatto del benessere animale la garanzia della sicurezza alimentare del consumatore. Il responsabile dei servizi, Marcello Malacarne ha poi illustrato l’attività che si estende dal controllo degli alimenti zootecnici con la vigilanza in quattro mangimifici e undici rivendite alla verifica sulle cosiddette zoonosi storiche (ossia malattie che si trasmettono dall’animale all’uomo) come la tubercolosi bovina, la brucellosi ovicaprina e la rabbia, alla farmacovigilanza e farmacosorveglianza veterinaria e al benessere animale. A proposito di zoonosi, la profilassi è partita nel 1964, la nostra regione è indenne, ma la compravendita di animali non permette di abbassare la guardia. Massima attenzione anche sui farmaci. «Facciamo controlli scrupolosi sulla ricettazione onde evitare la farmacoresistenza con la creazione di ceppi difficili da debellare, potenzialmente nocivi per l’uomo».

Il Corriere delle Alpi – 18 giugno 2013

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