Galan: «Impossibile ora non cambiare qualcosa a Palazzo Balbi»
Aria da resa dei conti in Regione dopo il crollo della Lega. Il capogruppo Pdl Bond: rimpasto di giunta? Può essere. Caner: non siamo disponibili
L’aria è quella della resa dei conti nella casa verde e azzurra: alla quarta proiezione il rapporto tra i voti del Pdl e quelli dell’alleato leghista si fissano sul 2 a 1. E Giancarlo Galan non manca di sottolinearlo: “Di fronte a questi risultati é impensabile che non cambi qualcosa a palazzo Balbi”. In fondo, a leggere i risultati come fa il coordinatore del Pdl Marino Zorzato, il Pdl è il partito di centrodestra che ha lasciato sul campo meno voti. “Senza Grillo avremmo portato a casa anche il 28 per cento”, dice Zorzato che preferisce lasciare a Flavio Tosi il commento sulla performance del Carroccio. “La nostra rete di amministratori ha tenuto – chiosa la coordinatrice del Pdl padovano Barbara Degani – Non si può dire altrettanto della tanto sbandierata presenza sul territorio dei sindaci leghisti”. «Il sorpasso – commenta il capogruppo del Pdl, Dario Bond – era nell’aria e dobbiamo riconoscere il grande merito che in questo ha avuto Silvio Berlusconi. Il dato finale – prosegue Bond – dovrà essere letto dal presidente con molta attenzione, perchè in alcune aree, compresa Treviso, a quanto sembra la Lega non è più presente come prima. I risvolti regionali del voto politico sono dunque sicuri e d’ora in poi dovremo capire bene programmi e linee. Un rimpasto di giunta? Può essere. Quel che è evidente, è che non possiamo far finta di nulla».
Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale veneto, Federico Caner, replica alle dichiarazioni espresse dal Pdl attraverso il suo capogruppo Dario Bond. «Non esiste – taglia corto – né è mai successo, neanche nelle precedenti amministrazioni, che una Giunta sia modificata per il risultato di un altro tipo di elezioni. È vera fantapolitica: c’è un governo, c’è un presidente e non credo che si dimetterà. Ecco perchè non prevedo nessun rimpasto di Giunta, al quale non siamo disponibili. L’unico scenario ipotetico, in tal senso, potrebbe essere quello di un Pdl che mette sotto scacco l’Amministrazione, ma questo darebbe senso al ritorno alle urne, più che a un rimpasto. Credo dunque che i nostri alleati convengano che sia meglio concentrarci, nei prossimi due anni, piuttosto sul portare avanti le riforme di un Veneto del buon governo».
Corriere del Veneto – 26 febbraio 2013