Giovani, maternità e prestiti: le Casse accelerano sul welfare. Enpav: più sussidi alla genitorialità e indennità di non autosufficienza
Nei bilanci 2016 crescono le misure a favore dei soggetti deboli: finanziamenti agevolati, coperture sanitarie e aiuti ai genitori. Più welfare contro la crisi che ha tagliato i redditi e ridotto l’appeal delle libere professioni. In attesa dello Statuto dei lavoratori autonomi – il disegno di legge che punta ad allargare diritti e tutele è ora al Senato – le Casse di previdenza rafforzano i budget per le prestazioni a sostegno degli iscritti e allargano il range delle possibilità.
Dagli avvocati ai commercialisti, dai medici ai farmacisti, la platea è di oltre 1,4 milioni di “assistiti” che – sebbene con guadagni in calo (il 18,35% in media dal 2007 al 2014 secondo l’Adepp, Associazione che rappresenta 17 Casse professionali e due enti di previdenza complementare) – continuano a produrre il 15% del Pil.
Destinatari privilegiati delle misure di sostegno sono le donne e i giovani: le prime sono aumentate tra gli iscritti alle Casse del 5 per cento, tre volte tanto gli uomini, e sono ormai oltre il 36% dell’universo totale, con redditi medi che però sono spesso inferiori (addirittura la metà) di quelli maschili. Un pay gap che riguarda anche i giovani (in media guadagnano poco più di 12mila euro lordi l’anno).
Focus sulla maternità
Il paracadute del welfare è sempre più ampio per il sostegno alle neo-mamme. La Cassa dei commercialisti (Cnpadc), ad esempio, dal 2014 ha introdotto il “contributo a sostegno della maternità”: un bonus aggiuntivo pari al 20% in più dell’indennità standard.
«La misura – commenta il presidente, Renzo Guffanti – si sostanzia nel riconoscimento di una mensilità supplementare, interamente a carico della Cassa, rispetto alle cinque garantite dalla legge. Inoltre, in considerazione del fatto che in molti casi viene riconosciuto l’importo minimo di 1.715 euro, per queste neo-mamme il contributo rappresenta fino al 35% in più (e quindi circa due mesi) rispetto alla normale indennità».
Un “pacchetto maternità” è proposto anche dall’ente Enpami, nato dall’accordo di otto casse (Cipag, Cassa notariato, Enpab, Enpacl, Enpapi, Enpap, Epab, Eppi), in convenzione con le assicurazioni Generali. L’obiettivo è tutelare il periodo di gravidanza e quello post-parto, sia dal punto di vista medico sia sotto il profilo psicologico. La polizza sanitaria integrativa – rivolta in modo automatico alle iscritte e alle coniugi/conviventi – permette di accedere a un pacchetto di esami e interventi di riabilitazione per un massimo di 2.000 euro.
I giovani
Con un occhio non più solo al futuro dei propri iscritti (pensioni) ma anche al presente, in chiave di sostegno alla crisi, le Casse hanno pensato anche ai giovani. Inarcassa, ad esempio, destina metà della spese per assistenza (44 milioni l’anno scorso) ad architetti e ingegneri con meno di 35 anni, sostenuti con un abbattimento notevole dei contributi per cinque anni, con prestiti d’onore fino a 15mila euro e con finanziamenti per allestire lo studio a tassi agevolati. «Il Cda ha proposto ai Ministeri la conferma dei contributi minimi per gli under 35 a 1.046 euro anche per il 2016 – aggiunge il presidente, Giuseppe Santoro -. Questa riduzione e l’accredito figurativo dell’anzianità intera per non compromettere l’importo della pensione sono misure innovative volute da Inarcassa per preservare l’equità intergenerazionale».
Per la prima volta, da quest’anno, i consulenti del lavoro garantiscono l’assistenza sanitaria integrativa ai praticanti. Mentre sono già rodati i prestiti ai neoiscritti, con copertura della quota interessi sui finanziamenti per allestire gli studi.
Un nuovo pacchetto welfare da 60 milioni è in arrivo per gli avvocati: «Puntiamo, tra l’altro, ad abbassare i costi di ingresso – spiega il presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano – per esempio con il microcredito, in cui per prestiti bancari fino a 10mila euro la nostra Cassa farà da garante».
Anche i medici iscritti a Enpam possono contare su contributi ridotti: fino a 30 anni di età la quota è di 271 euro annui, da 30 a 35 anni è di 472 euro, dai 35 ai 40 anni di 834 euro contro i 1.491 ordinari.
Le altre misure
Ancora, la Cassa degli avvocati sta facilitando l’accesso dei professionisti ai fondi Ue, presentando progetti alle Regioni. Mentre i commercialisti hanno ampliato la platea dei beneficiari di misure esistenti ,quali l’assegno per i ricoveri in case di riposo e le borse di studio (ora accessibili anche per i morosi, a patto che regolarizzino in tempo). E dalla Cassa geometri c’è lo stanziamento di un milione per i confidi – per garantire l’intera gamma delle operazioni finanziarie utili ai geometri nello svolgimento dell’attività – e di tre milioni per il fondo rotativo che anticipa, per conto dei Comuni, le spese da sostenere ai fini della verifica e regolarizzazione dei beni immobiliari pubblici presenti sul territorio.
Investimenti in crescita
Sembra proprio che si continui a seguire la linea tracciata negli anni della crisi: in termini reali la spesa per maternità è aumentata del 14% dai 75,48 milioni del 2007 agli 85,69 del 2014, le prestazioni a sostegno degli iscritti del 32 per cento (a quota 73 milioni), gli ammortizzatori sociali del 229 per cento (33 milioni nel 2014) e le polizze sanitarie del 32 per cento (80 milioni).
VETERINARI
Più sussidi alla genitorialità
L’Enpav riconosce anche alle veterinarie a reddito zero un’indennità di maternità minima garantita che per il 2015 è stata di 4.958 euro. Nel 2014 sono state erogate 514 indennità di maternità per 2,8 milioni di spesa. Dal 2014 è stato introdotto il sostegno alla genitorialità: un contributo di massimo 300 euro mensili per otto mesi destinato a baby sitter, asili nido. La graduatoria si basa sul reddito Isee. Per questa voce nel 2015 sono stati stanziati 300mila euro. La polizza sanitaria garantisce un contributo di 600 euro per le gravidanze a rischio
Le altre spese
Nel 2015 l’Enpav ha destinato al welfare 8,4 milioni (erano 8,6 nel 2014). Tra i nuovi servizi, oltre alla genitorialità, un’ indennità di non autosufficienza
IL servizio del Sole 24 Ore – 15 febbraio 2016