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Governo. Braccio di ferro sulla sanità. Giarda contro Balduzzi

La spesa farmaceutica all’esame del governo per i tagli. Scontro sull’entità dei risparmi. Scure sui farmaci: meno 1,6 miliardi

Sui tagli alla sanità è braccio di ferro tra Balduzzi e il duo Giarda-Bondi, intenzionato ad usare la scure su Asl e ospedali con il secondo e più corposo decreto sulla spending review che dovrebbe incassare il via libera nel Consiglio dei ministri del 2 luglio.

Le distanze tra il piano del super-commissario e del ministro con delega ai tagli di spesa e il contropiano del titolare della Salute sembrano abissali. Balduzzi limita infatti il taglio a circa un miliardo nel 2012 e a 1,6 nel 2013, Giarda e Bondi puntano a una sforbiciata da 2 miliardi subito e di 4-5 miliardi il prossimo anno, con un colpo da 1,6 miliardi tutto a carico degli industriali farmaceutici.

Le mosse del ministro della Salute sono condensate nel decretone sanità, che contiene anche la proroga a fine ottobre della libera professione dei medici ospedalieri negli studi privati e da dicembre regole più severe per visitare privatamente.

Nello zibaldone di disposizioni ci sono anche quelle per limitare la cause sanitarie ai casi di dolo e colpa grave e multe fino a duemila euro per chi vende tabacco ai minori. Ma molto probabilmente già domani tutto si assottiglierà a un “decretino” con la sola proroga della libera professione dei medici. Del resto se ne riparlerà più tardi, mentre le misure tagliaspesa verrebbero inserite lunedì nella spending review. Sulla quale però le ricette nel governo non collimano.

Sui beni e servizi tutti sono d’accordo nel voler ridurre le differenze ingiustificate di prezzo, anche abissali, ma sul “come” e “quanto” i pareri discordano. Giarda e Bondi vogliono adottare il metodo Consip, che significa schiacciare i prezzi sul livello minimo e puntano a un risparmio “a regime” superiore a 4 miliardi di euro.

Balduzzi sostiene che così si rischia di livellare verso il basso la qualità dei dispositivi medici più complessi e propone “prezzi di riferimento”, che ridurrebbero del 3,7% i 32 miliardi di spesa per beni e servizi, con un risparmio di 600 milioni nei prossimi sei mesi e di 1,2 miliardi il prossimo anno. Intanto un emendamento al primo decreto sulla spending review approvato ieri alla Camera lascia alle Asl le mani libere di recedere i contratti di acquisto senza pagare penali qualora i prezzi risultino troppo alti.

Sull’industria farmaceutica il duo Giarda-Bondi usa la mano pesante, aggiungendo al ripiano di un miliardo dello sfondamento di spesa (previsto dalla manovra 2011) anche una botta da 400 milioni nei prossimi sei mesi con l’innalzamento dall’1,83 al 6,4% dello sconto obbligatorio che l’industria applica sui medicinali mutuabili.

Balduzzi prevede un aumento minore dello sconto e un ripiano più equilibrato a carico dell’industria, che anziché “pagare” solo sui più innovativi farmaci ospedalieri, verserebbe un obolo anche sui medicinali mutuabili venduti in farmacia. L’operazione avverrebbe ribassando dal 13,3 all’11,3% il tetto della spesa della farmaceutica territoriale e alzando dal 2,4 al 3,2% la spesa dei farmaci ospedalieri.

Nel calcolare la spesa farmaceutica territoriale non verrebbero però più considerati i quasi 900 milioni di spesa per medicinali mutuabili acquistati di tasca propria dagli assistiti. E questo si traduce in un risparmio di quasi 300 milioni per gli industriali. Sui quali però incombe la minaccia di un anticipo a fine 2012 del ripiano fissato per il 2013. Il Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, giudica comunque già così“ irricevibile” il pacchetto di misure e parla di “tassa di scopo contro la farmaceutica”.

Giarda e Bondi insistono sul congelamento di 1,5 miliardi del “fondino” per i progetti obiettivo, che sono poi soldi per malattie rare, assistenza ai disabili e ad altre categorie “fragili”. Su questo il titolare della salute non intende recedere e propone in alternativa di ridurre dal 1° luglio del 2% la spesa per la specialistica ambulatoriale e per le case di cura convenzionate. Un taglietto che vale però solo 270 milioni su base annua.

Nel frattempo le Regioni hanno incontrato in serata il Governo. Grande assente, forse non a caso, Giarda e bocche cucite da parte del Premier e Balduzzi sull’entità del taglio al fondo sanitario. Un silenzio che per i Governatori non preannuncia niente di buono.

27 giugno 2012

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