Via l’Imu per la prima casa o l’aumento dell’Iva: le grane fiscali continuano a scuotere la maggioranza. Lo scontro è tra il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, e molti rappresentati del Pdl capeggiati dal capogruppo alla Camera Renato Brunetta. Una volta rinviato l’Imu, mentre si apre il cantiere sulle tasse della casa, il nodo da sciogliere è l’Iva.
E il premier Enrico Letta assicura il suo impegno anche su questo fronte. “Se ci saranno le risorse, sarà auspicabile che si eviti”, afferma prudente il presidente del Consiglio. “Dobbiamo discutere sulle risorse che saremo di in grado reperire tagliando la spesa da altre parti – aggiunge – capendo se è possibile riuscire in questa diminuzione delle tasse, ci impegneremo su questo come sulle altre questioni. Sarà il tema delle prossime settimane e dei prossimi mesi”.
A dare fuoco alle polveri è Epifani, che avanza un dubbio: “Mi domando se, in prsenza di risorse scarse, non convenga evitare un aumento dell’Iva e limitare la rimozione dell’Imu per le fasce medie”. E, sempre dal Pd, il viceministro Stefano Fassina ribadisce: “Dovremmo fare tutti gli sforzi per evitare l’aumento dell’Iva”. Replica Brunetta: “Prima di lasciarsi andare a certi commenti, Guglielmo Epifani si informi con il suo presidente del Consiglio e con i suoi capigruppo di Camera e Senato su come stanno le cose”. E aggiunge: “I provvedimenti su Imu e Iva, insieme a quelli sulla totale defiscalizzazione e decontribuzione delle nuove assunzioni di giovani, sulla riforma dei poteri di Equitalia e sulla sburocratizzazione delle procedure amministrative per avviare attività produttive, non si cannibalizzeranno (sì Iva, no Imu, per esempio) a vicenda, ma verranno tutti attuati, così da consentire al governo di realizzare l’intero programma su cui ha ottenuto la fiducia, nell’ambito di un grande processo riformatore”.
La sintesi è affidata a Maurizio Gasparri: “Bisogna sia eliminare l’Imu sia evitare l’aumento dell’Iva”. E il ministro agli Interni e segretario del Pdl Angelino Alfano taglia corto: “Non ho letto le dichiarazioni di Epifani, lo sentirò”. Al di là delle polemiche si compone via via il pacchetto sviluppo che vedrà la luce a giugno e che andrà dal rifinanziamento dei bonus energetico ed edilizio a quello per favorire l’acquisto di mobili passando per una revisione della riforma del lavoro che sia meno penalizzante della riforma Fornero per i giovani fino a un nuovo pacchetto di liberalizzazioni e semplificazioni. Il pacchetto crescita è ancora povero di dettagli ma si va delineando la forma in attesa che il Governo tratti con Bruxelles se ci saranno margini di maggior elasticità.
Tutto è quindi congelato al momento, in attesa di sapere il prossimo 29 maggio se l’Italia sarà fuori dalla procedura di infrazione o meno. Ma intanto il dibattito scorre e le misure vengono a galla. Da giorni, per esempio, come confermato anche dallo stesso ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, al ministero si lavora proprio al nuovo pacchetto di liberalizzazioni e semplificazioni. L’obiettivo è ridurre i costi a carico di cittadini e Pmi e convogliare eventuali risorse risparmiate allo sviluppo. La stella polare è la legge annuale della concorrenza. Quindi sarebbero in corso incontri tecnici con l’Antitrust per decidere i campi di intervento. Che come noto spaziano dall’energia ai trasporti.
Insomma, la nuova ondata di sburocratizzazione è allo studio anche se allo stato non si sa se confluirà nel pacchetto complessivo di giugno o viaggerà in un provvedimento autonomo. Insomma bisogna “mettere le imprese nelle stesse condizioni dei concorrenti europei”, dice Zanonato, perché non si può “gareggiare se hai una zavorra, anche Bolt se dovesse correre i 100 metri con uno zaino di 30 chili si troverebbe in difficoltà”. Altro capitolo della manovra di rilancio è quello dei bonus. Ma ancora i tempi non sono maturi.
“Non mi pare che siamo pronti ancora”, dice Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia, interpellato sull’ipotesi di proroga del bonus fiscale per l’edilizia all’esame del prossimo Consiglio dei Ministri dopodomani. “Non credo che sia all’ordine del giorno”. Riguardo ai provvedimenti per il lavoro spiega: “C’è questa preparazione che il ministro Giovannini ha già annunciato e sta facendo e credo che stia a buon punto sulla parte preparatoria”, anche se per il piano giovani (“12 miliardi mi sembra difficile”, dice lo stesso Giovannini) “non abbiamo ancora affrontato” l’argomento della copertura: “Ieri abbiamo fatto l’Imu, godiamocela”.
Italia Oggi – 23 maggio 2013