Il bilancio. L’estate premia l’agriturismo. Stagione da tutto esaurito: oltre 6,5 milioni di ospiti con una crescita dell’8%. L’allarme terrorismo spinge verso l’Italia molti turisti dall’estero
Sempre verde l’estate degli agriturismi. Quella dell’anno scorso registrò ottime performance di presenze e arrivi, quella di quest’anno, se possibile, è andata ancora meglio: siamo a un incremento complessivo del numero dei turisti pari all’8%, per un totale di 6,5 milioni di persone che hanno scelto questo particolarissimo approccio alle vacanze.
Ospitalità rurale
Merito in gran parte degli stranieri – tedeschi, francesi e nordeuropei su tutti – che, in fuga dalle destinazioni colpite dall’allerta terrorismo, hanno puntato con forza sul nostro Paese, scegliendo l’ospitalità rurale. Lo rivela un’indagine di Terranostra, l’associazione degli agriturismi della galassia di Coldiretti che riconduce il boom a un interesse crescente per la campagna e i suoi prodotti ma anche alla ricerca di tranquillità, lontano dai luoghi affollati come le grandi città ritenute potenzialmente più vulnerabili dal punto di vista della sicurezza.
La maggiore concentrazione delle presenze si è registrata ad agosto – dinamica non dissimile a quella che ha caratterizzato gli altri segmenti dell’offerta turistica – con le mete più gettonate che sono quelle vicine a mare, montagna o in prossimità di città d’arte, con un aumento dei flussi che va a premiare in particolar modo quelle realtà che hanno saputo diversificare e innovare il “prodotto”. Sul versante geografico, in gran spolvero il Mezzogiorno, con Puglia in testa ma anche Sicilia, Calabria e Campania, ma si difendono anche Centro e Nord. Non è solo la location che ti porta a scegliere l’agriturismo, ma anche le attività che puoi svolgervi, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, la visita di percorsi archeologici e naturalistici, fino ad arrivare a corsi di cucina e wellness.
Il rapporto qualità/prezzo
Il 70% degli italiani in vacanza durante l’estate 2016, secondo l’associazione espressione di Coldiretti, visita frantoi, malghe, cantine, aziende, sagre, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente “alla fonte”.
«Tra le ragioni che portano i turisti da noi – sottolinea Silvia Bosco, segretario di Terranostra – non ultimo il rapporto qualità/prezzo, particolarmente vantaggioso. Gli standard ricettivi, negli ultimi anni, sono molto migliorati, l’offerta s’è fatta più articolata e intrigante, tutto ciò desta curiosità».
In agriturismo «non si vendono posti letto», rimarca con forza Cosimo Melacca, presidente di Agriturist, l’associazione di Confagricoltura, «quanto piuttosto l’esperienza della natura, irriproducibile altrove». Non è un caso se «tra le ultime tendenze che animano il settore c’è anche un rinnovato interesse verso gli agricampeggi». Piace «la suggestione del lavoro nei campi. Chi ci sceglie non vuole ciò che troverebbe anche in albergo: vuole vivere con noi e come noi che gestiamo aziende agricole».
L’arricchimento tematico dell’offerta si sta rivelando una strategia vincente, come testimonia Giulio Sparascio, presidente di Turismo Verde Cia: «Da un’intesa con Fidal abbiamo fatto nascere la Fattorie Sportive, da un accordo con Enci le Fattorie Cinofile, specializzate nell’accoglienza degli amici a quattro zampe, adesso stiamo insistendo sul turismo archeologico, perché in molti territori del Paese spesso gli agriturismi sorgono vicino a siti che non rientrano nelle rotte abituali del turismo di massa ma che comunque sono un pezzo importante del nostro patrimonio storico-artistico da valorizzare». Perché agriturismo significa scoperta e riscoperta.
Francesco Prisco – Il Sole 24 Ore – 2 settembre 2016