Nel prodotto dell´azienda agricola erano state trovate sostanze vietate Ma dopo altre lavorazioni
Prosciolta per non aver commesso il fatto. È uscita a testa alta dal tribunale Lucia Rosa Cazzola, 65 anni, di Barbarano, perché in aula è prevalsa la tesi difensiva, sostenuta dall´avv. Marta Marzotto. Anche la procura, comunque, all´esito del dibattimento aveva chiesto l´assoluzione anche se con la formula del dubbio.
Il giudice Rizzi ha chiuso la vicenda leggendo la sentenza dopo una breve camera di consiglio. Il caso era stato sviscerato in tribunale in undici udienze, iniziate nel gennaio dello scorso anno.
Cazzola si era opposta ad un decreto penale di condanna convinta di far valere le sue ragioni in aula. Amministratrice unica della ditta “L´ape di Gardin srl” di Barbarano, era stata segnalata in procura perchè, in tesi d´accusa, nel dicembre 2007 avrebbe messo in commercio una partita di miele contenente tetracicline, sostanza vietata dalla legge.
Era accaduto che Cazzola avesse venduto del miele prodotto dalla sua azienda agricola ad un´altra società, la quale era stata sottoposta ad uno dei tradizionali controlli effettuati a campione. Era quel miele ad essere risultato positivo alle tetracicline.
Come l´imputata aveva sempre sostenuto, e come è poi emerso in tribunale, era stata la seconda società a miscelare varie tipologie diverse di miele; pertanto, era impossibile risalire a quale produttore avesse utilizzato quelle sostanze vietate da un decreto legislativo che risale al 1962 e che punisce coloro che aggiungono determinate tipologie di prodotti nei generi alimentari. Cazzola è riuscita a dimostrare non solo di non saperne nulla di tetracicline, ma anche che il suo miele viene realizzato in maniera naturale.
Il Giornale di Vicenza – 26 settembre 2012