La notizia sembra riprendere i toni di preoccupazione espressi inizialmente dal Ministro dell’Alimentazione inglese, che aveva parlato di 9 casi di carne di cavallo rinvenuta nei mesi scorsi con un farmaco potenzialmente cancerogeno nell’uomo, il fenilbutazone. Al netto della questione “frode”, insomma, con carne di cavallo venduta come carne di manzo, vi potrebbero essere anche implicazioni di sicurezza alimentare.
La Food Standard Agency (FSA) britannica infatti ha sottolineato come 6 cavalli che sono risultati positivi allo stesso farmaco proibito, possano essere entrati nella filiera alimentare francese e quindi consumati poi, nel giro di una sola settimana (dal 30 gennaio al 7 di febbraio). I cavalli provenivano dal Somerset. La FSA è ora al lavoro con la Agenzia francese (Anses) per ricostruire la tracciabilità.
In ogni caso, i livelli della sostanza rinvenuta sarebbero decisamente bassi (1,9 mg/kg di carne equina) e quindi non in grado di costituire un pericolo per la salute umana.
Accuse
Sembra che la FSA abbia aspettato mesi prima di comunicare al Sistema di Allerta Rapido della Commissione Europea di 2 casi del farmaco in carcasse equine, apparsi a Maggio e ad Ottobre. E che oltre al Regno Unito, erano destinati all’Olanda e alla Francia. Con il nuovo sistema obbligatorio di test, la FSA ha investigato 206 carcasse nella prima settimana. I ritardi –in base alla risposta della FSA- non avrebbero comportato rischi per i consumatori, non entrando nella filiera alimentare. Ora, conferma la FSA, vi sono inoltre test rapidi che consentono in 48 ore di conoscere i risultati delle analisi per il farmaco.
Aspetti economici
Ancora una volta lo scandalo sembra dettato da interessi economici: in particolare, un commercio illegale di cavalli a fine carriera dall’Irlanda del Nord al Regno Unito. A tali cavalli veniva registrato un nuovo passaporto per regolarizzarsi rispetto ai requisiti della UE. Cavalli di questo tipo sono venduti per 10 sterline e permettono di guadagnarne fino a 500.
In base al nuovo regime di controlli, le carcasse in attesa di un risultato saranno tenute in stato di ferma. In caso di risultanze positive gli animali verranno usati per sottoprodotti.
sicurezzaalimentare.it – 15 febbraio 2012