I dati preliminari dell’Inail, relativi al 2012, sono stati anticipati proprio nei giorni scorsi. Il direttore generale dell’istituto, Giuseppe Lucibello, ha parlato di «860-870 casi», che «rappresenterebbero un ulteriore calo del fenomeno, al di sotto delle 893 morti conteggiati nel 2011, con una contrazione attesa intorno al tre per cento».
Numeri in discesa, giustificati soprattutto dalla crisi e dal «conseguente calo dell’attività produttiva che ha pesato nel 2012 più di quanto sia avvenuto nel 2011» ha spiegato Lucibello. In calo anche gli infortuni: al 31 dicembre 2012 risultano pervenute all’Inail 654mila denunce, con un calo di circa il nove per cento rispetto agli infortuni complessivamente avvenuti nel 2011».
I numeri dell’Inail stridono con l’incidente di ieri a Taranto, e non convincono il sindacato, che ieri ha duramente commentato la vicenda, evidenziando il pesante ritardo in prevenzione e informazione ancora presente nel mondo del lavoro italiano. «Il piano di calpestio del forno – ha detto Rosario Rappa, responsabile siderurgia della Fiom commentando nello specifico la vicenda di Taranto – era stato sostituito con pannelli metallici che non erano stati però ancorati alle travi sottostanti. Con questo inaccettabile incidente si dimostra ancora una volta come sia scarsa l’attenzione ai lavoratori, da parte della stessa azienda, come a quelli delle imprese di appalto, alle loro effettive condizioni lavorative, alla loro incolumità e sicurezza». Per Marco Bentivogli, segretario Fim Cisl, tre morti nel giro di pochi mesi «sono fatti inaccettabili, inaccettabile sicuramente che gli operai rischino la vita mentre lavorano». Per il segretario della Uilm Mario Ghini, infine, è «ancora più assurdo» che la vita di una lavoratore venga persa «nel settore di una fabbrica fermo».
Oltre ai fatti di Taranto, la giornata di ieri ha registrato un altro infortunio mortale sul lavoro. Un operaio è morto nel pomeriggio a Caltabellotta, in provincia di Agrigento. La vittima si chiamava Michele Petruccio, 21 anni, ed era nato a Menfi. Per cause ancora in corso di accertamento, l’uomo è precipitato da una pala eolica sulla quale stava effettuando dei lavori di manutenzione. La tragedia si è verificata in località Ficuzza, dove da anni è operativo un parco eolico. Il magistrato della Procura di Sciacca (Ag) ha sequestrato il cantiere e sta interrogando i colleghi di Petruccio, per accertare la dinamica dell’incidente che gli è costato la vita.
Il Sole 24 Ore – 1 marzo 2013