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Iniziato l’iter alla Camera della proposta di legge per vietare l’uso dei termini relativi alla carne e ai prodotti di origine animale per i prodotti costituiti da alimenti vegetali

Vietare l’uso delle denominazioni legali riferite alla carne ai prodotti costituiti da alimenti vegetali. E’ la finalità della proposta di legge dell’On Mirco Carloni (Lega) che ha iniziato il suo iter in Commissione Agricoltura della Camera.E’ in discussione alla Camera una proposta di legge per vietare l’uso dei termini relativi alla carne e ai prodotti di origine animale come burger, salsicce, macinata o salumi, quando ci si riferisce ad alimenti di origine vegetale che simulano, per forma, consistenza e sapore quello della carne.

L’iniziativa dei legislatori proponenti della Commissione Agricoltura alla Camera, è volta tutelare i consumatori, che potrebbero cadere in errore dal punto di vista nutrizionale delle alternative green. Se il disegno di legge su burger, salsiccia, würstel e cotoletta vegetali dovesse entrare in vigore e diventare legge a tutti gli effetti sarà vietato apporre su confezioni e pack la dicitura “carne” perché fuorviante. Si cambierà quindi denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali.

Cosa prevede la normativa

La motivazione di tale disegno di legge che vieta il termine “carne” in riferimento ad alimenti di origine vegetale è scritto del testo della proposta stessa: “al fine di non indurre il consumatore in errore circa le caratteristiche dell’alimento, i suoi effetti o le sue proprietà, per denominare un prodotto trasformato contenente proteine vegetali è vietato l’uso di:

  • denominazioni legali riferite alla carne, a una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne
  • riferimenti a specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia o a un’anatomia animale
  • terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria
  • nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali

“Per tutelare il consumatore e salvaguardare il valore del patrimonio zootecnico nazionale si quindi di limitare “l’uso distorto di nomi riferiti alla carne e ai prodotti a base di carne. Usare tali denominazioni significa evocare, nell’immaginario del consumatore, alcuni concetti strettamente legati alla produzione zootecnica, quali: la metodologia di produzione fatta di impegno personale, manodopera e passione per l’allevamento animale, la tutela degli stessi e la salvaguardia di ambiente e paesaggio, oltre che le capacità e le conoscenze specialistiche richieste per la stagionatura dei salumi o la corretta lavorazione delle carni, sottolineano i legislatori.”

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