Dopo le dimissioni del presidente, arrivano oggi con tanto di cornice polemica, quelle del presidente del Mario Negri che stava nel Cda dell’Iss e di Santoro e Vitale, membri del Comitato scientifico. Perché se ne sono andati? Sulle motivazioni si va a colpi di dichiarazioni sulle Agenzie. In una prima conversazione con l’Ansa Remuzzi sembrava far trapelare che dietro vi fosse poca garanzia di autonomia all’Iss, ma successivamente, interpellato dall’Agi, negava che fosse questa la motivazione. Poi, risentito nuovamente dall’Ansa, fornisce una versione definitiva lanciando anche un consiglio a chi governa: “Bisogna cercare le competenze”. Più diretto Santoro: “Un gesto di onestà intellettuale”. Nel frattempo arriva un comunicato durissimo di Grillo che nega qualsiasi interferenza e condizionamento. E sulla stessa linea si schierano i direttori dell’Iss.
Quella che nelle ultime 24 ore si sta abbattendo sull’Istituto superiore di sanità è una vera e propria bufera. Ieri le dimissioni del Presidente Walter Ricciardi e oggi ne sono piovute altre due: quella di Giuseppe Remuzzi, componente del Cda, Armando Santoro e Francesco Vitale membri del Comitato scientifico.
A dare la notizia è l’Ansa che evidenzia come la decisione sia maturata perché “non sarebbe garantita l’indipendenza scientifica dell’ente, che è il primo istituto di ricerca pubblica in Italia e in Europa”.
Remuzzi però, sentito successivamente dall’Agenzia Agi sembra gettare acqua sul fuoco: “Non sono queste le motivazioni che stanno dietro alle mie dimissioni. Avevo già proposto le mie dimissioni a luglio quando sono diventato direttore dell’Istituto Mario Negri, perché ritenevo davvero troppo impegnativo ricoprire due incarichi così importanti. Allora il presidente Ricciardi mi ha chiesto di rimanere fino all’approvazione del bilancio. In questi anni abbiamo fatto un lavoro di risanamento dell’Ente e mi è sembrato giusto portarlo a compimento. Ieri abbiamo approvato il bilancio e ho ritenuto che fosse arrivato il momento di rinnovare le mie dimissioni, tanto più che il giorno prima le aveva date lo stesso Ricciardi”, ha spiegato Remuzzi.
Ma non finisce qui. Contattato ancora una volta dall’Ansa Remuzzi, dopo quella che poteva apparire come una sorta di “marcia indietro”, chiarisce definitivamente il suo pensiero: “Non c’è alcuna polemica ma a chi governa vorrei dare un consiglio: bisogna cercare le competenze, che sono fondamentali ma non si improvvisano ed i politici hanno ed avranno sempre bisogno degli scienziati”. E quindi, sempre Remuzzi spiega di aver deciso di dimettersi già a luglio, dopo essere stato nominato direttore dell’Istituto Mario Negri “per evitare qualsiasi rischio eventuale di conflitto di interessi”.
Una decisione poi congelata fino a dicembre, sottolinea ancora all’Ansa Remuzzi perché, spiega, “Mi è stato chiesto di rimanere dato il momento importante e fino all’approvazione del bilancio. Cosa che ho fatto”. Ieri, ha aggiunto, “ho inviato una lettera indirizzata al ministro della Salute, al Cda dell’Iss ed alla Conferenza Stato-Regioni, che mi ha nominato insieme con l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per annunciare la mia decisione di dare le dimissioni”.
In questi anni, ha sottolineato infine il professor Remuzzi, “ho fatto un’esperienza meravigliosa: lavorare con Walter Ricciardi e l’ex ministro Lorenzin è stata una meravigliosa esperienza di vita e sono molto grato”.
“Un gesto di onestà intellettuale”. Armando Santoro, direttore di Humanitas Cancer Center, ha definito così la sua decisione di dimettersi. “Ieri sera in una email – ha spiegato l’oncologo all’AdnKronos Salute – informavo delle mie dimissioni, giustificandole, e ringraziavo per l’esperienza fatta. Non ho mai messo in dubbio l’indipendenza scientifica dell’Istituto superiore di sanità”, tiene a chiarire.
“Il Comitato scientifico di cui facevo parte – ha ricordato – era stato nominato su indicazione del professor Ricciardi, sulla base di un preciso programma di sviluppo del quadro medico, sanitario e assistenziale italiano. Nel momento in cui Ricciardi dà le dimissioni, dunque, a mio parere viene a cadere l’idea di programma che si era deciso di portare avanti. Inoltre, ritengo giusto che sia il commissario” in arrivo all’Iss in attesa della nomina del nuovo presidente “a scegliere chi dovrà far parte del Comitato scientifico”. “Mi sembra una decisione corretta”, aggiunge l’esperto, senza nascondere tuttavia una “non condivisione di alcune posizioni del Governo e del ministero della Salute”. Santoro si riferisce in particolare “al tema vaccini”, nonché “alle modalità con cui è stato” di fatto “sciolto il Consiglio superiore di sanità” da parte della titolare del dicastero, Giulia Grillo, con la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css.
Nel pomeriggio è arrivato poi il terzo annuncio di dimissioni con le dichiarazioni di Francesco Vitale, preside dell’università di Palermo che era membro del comitato scientifico.
“Me ne vado perché ho creduto fermamente nel progetto di Ricciardi presidente dell’Istituto – dice Vitale a Repubblica – Ha fatto un grande lavoro, il fatto che se ne vada è una perdita enorme per le istituzioni sanitarie. E’ stato messo nelle condizioni di dover prendere una decisione del genere e credo sia doveroso ed educato condividere il suo passo indietro. Ha fatto il meglio possibile e in modo corretto, con una grande competenza e altro senso delle istituzioni”.
Il polverone sollevato in ogni caso ha suscitato l’ira del Ministro della Salute, Giulia Grillo che in una nota ha affermato: “Apprendo con incredulità che due membri apicali dell’Istituto Superiore di Sanità avrebbero lasciato il loro incarico perché – secondo quanto riportato dalle agenzie – “considererebbero ormai non garantita l’indipendenza scientifica dell’ente”.
“Chi mette in giro queste voci – dice ancora Grillo – con chiari intenti politici, deve prendersi la responsabilità delle proprie affermazioni, che sono gravissime e lesive dell’onore delle istituzioni e di chi le rappresenta. Chi lancia accuse infamanti, ne risponderà nelle sedi opportune”.
“Mai alcun atto di questo governo, a partire da quelli del mio ministero, ha interferito nelle attività dell’Istituto Superiore di Sanità, né condizionato l’indirizzo programmatico o scientifico. Mai i ricercatori dell’Iss, il personale o i dirigenti hanno ricevuto pressioni rispetto al loro operato, né mai io come Ministro sono intervenuta per portare condizionamenti o ingerenze di alcun genere. Perché non c’è ricerca senza libertà e senza indipendenza”, conclude il Ministro.
20 dicembre 2018 – QS