Paolo Mastrolilli. Non siamo ancora arrivati alla doccia cronometrata, anche se qualcuno ne parla, ma al razionamento sì. La siccità in California è diventata così grave, che il governatore Jerry Brown ha ordinato una riduzione del consumo di acqua nello stato del 25%. «Viviamo in un mondo diverso dal passato – ha detto – e quindi dobbiamo agire in maniera differente».
Le precipitazioni in California sono diminuite costantemente durante gli ultimi quattro anni, facendo scendere il livello dei laghi e dei fiumi, e mettendo a rischio le riserve di acqua. L’anno scorso Brown aveva proposto una riduzione volontaria dei consumi del 20%, ma l’operazione non ha funzionato. La natura ha continuato a bagnare sempre meno lo Stato che ospita le migliori vigne americane e le migliori coltivazioni estensive di frutta e verdura, e la gente ha continuato a comportarsi come se nulla fosse.
Addio alla neve
Quest’anno le autorità locali hanno registrato il livello più basso di nevi sulla catena della Sierra Nevada dal 1950. Il primo aprile in terra c’era solo il 5% della media di manto nevoso registrata negli ultimi 65 anni, e questo significa che quando si completerà lo scioglimento, le riserve naturali non riceveranno abbastanza rifornimenti per compensare i consumi. Quindi Brown ha deciso che è venuto il momento di agire. È andato a Phillips Station, una località che si trova a 90 miglia ad est della capitale Sacramento, e in genere in questo periodo dell’anno era coperta di bianco. Ma invece di portare gli sci ha calzato gli scarponcini da passeggio, e sull’erba secca ha annunciato le nuove misure obbligatorie. I campi da golf, le università, i cimiteri, dovranno tutti ridurre i consumi, e le aiuole lungo le strade non verranno più annaffiate. Uno spazio di giardini equivalente a 1.150 campi di football verrà sostituito con arredamento urbano a prova di siccità, e chi si ostinerà a conservare l’erba dovrà installare sistemi di irrigazione che limitano le perdite. Chi verrà beccato a lavare un’auto con la pompa sempre aperta sarà multato, e le punizioni saranno severe: fino a 10.000 dollari, per le agenzie pubbliche. Discorso simile per i privati, che saranno incentivati alla riduzione dei consumi dall’aumento delle bollette.
L’obiettivo
Lo scopo di Brown è ridurre l’uso di acqua di un quarto nell’arco di un anno, anche perché i meteorologi prevedono che la siccità proseguirà, ma non tutti hanno preso bene la sua decisione. Le città in genere si stanno adeguando. Los Angeles, ad esempio, si vanta di consumare la stessa quantità di acqua di 40 anni fa, quando aveva un milione in meno di abitanti. Molti però vorrebbero che le limitazioni toccassero anche il settore dell’agricoltura, dove avvengono molti sprechi.
La Stampa – 3 aprile 2015