Il 20 maggio 2021 il Senato ha approvato, con modifiche, il ddl n. 988, “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Il testo torna in discussione alla Camera dei deputati.
Notizie dalla 329ª Seduta pubblica del Senato
Il relatore, sen. Taricco (PD), ha illustrato il provvedimento, di iniziativa parlamentare, che si compone di 21 articoli. L’articolo 1 individua l’oggetto e le finalità del ddl che definisce la produzione biologica come “attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale”. L’articolo 2 contiene definizioni. L’articolo 3: attribuisce al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo il ruolo di autorità nazionale di indirizzo e coordinamento. L’articolo 4 definisce il ruolo delle Province e delle Regioni nel governo di questo importante settore. L’articolo 5 istituisce il Tavolo tecnico per la produzione biologica. L’articolo 6 istituisce il marchio biologico italiano. L’articolo 7 prevede il Piano d’azione nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale, che ha fra i suoi obiettivi quello di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e di sostenere le forme associative e contrattuali per rafforzare la filiera produttiva. L’articolo 8 introduce il Piano nazionale per le sementi biologiche. L’articolo 9 istituisce il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica. L’articolo 10 introduce strumenti di integrazione degli operatori della filiera biologica, l’articolo 11 stabilisce misure per il sostegno della ricerca tecnologica e applicata da parte dello Stato. L’articolo 12 riguarda la formazione professionale degli operatori del settore, il n° 13 si riferisce ai distretti biologici, il n° 14 è per le organizzazioni interprofessionali finalizzate al riordino delle elazioni contrattuali ed il n° 15 regola gli accordi quadro che possono stipulare le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. L’articolo 16 riguarda le intese di filiere, il n° 17 è per le organizzazioni dei produttori biologici, il n° 18 è riservato alla certificazione delle sementi, il n°19 conferisce una delega al Governo per l’armonizzazione e la razionalizzazione dei controlli. L’ulitmo, il n°21 reca la clausola di salvaguardia per le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome.
Alla discussione hanno partecipato i sen. Bergesio, Michelina Lunesu (L-SP), De Carlo (FdI), De Bonis (Misto), Cinzia Leone, Mollame, Trentacoste (M5S) i quali hanno sottolineato l’importanza dell’agricoltura biologica per la tutela del territorio, per lo sviluppo sostenibile, per la salvaguardia della biodiversità, per un’alimentazione sana e per il benessere animale. Hanno ricordato che l’Italia, con oltre 17.000 aziende, è uno dei produttori principali del biologico, che rappresenta una quota rilevante del made in Italy. Hanno evidenziato, inoltre, il rapporto del metodo biologico con la ricerca e l’innovazione tecnologica, con l’export, con l’eccellenza e la tutela dei prodotti nazionali. La sen. Cattaneo (Aut) ha invece criticato il ddl, definendo antiscientifica, esoterica e lobbistica l’equiparazione del metodo di agricoltura biodinamica al metodo di agricoltura biologica. In replica il relatore ha fornito precisazioni sul metodo biodinamico, che vanta riconoscimenti internazionali ed è legato a quattro organismi di certificazione.
Sono stati approvati gli emendamenti del relatore 9.200, che prevede il parere del Ministero dell’Università e della Ricerca sul decreto di ripartizione del Fondo di sviluppo, e 18.200 (testo 2) che, per la commercializzazione di materiale riproduttivo eterogeneo biologico, richiama l’articolo 13 del regolamento UE 2018/848. Sono stati invece respinti gli emendamenti della sen. Cattaneo (Aut) volti ad espungere dal testo il riferimento all’agricoltura biodinamica, ai quali hanno dichiarato voto favorevole i sen. Elena Fattori (Misto), De Carlo (FdI) e, in dissenso dal Gruppo, la sen. Rizzotti (FIBP). Hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole i sen. Laura Garavini (IV-PSI), La Pietra (FdI), Stefano (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Fulvia Caligiuri (FIBP-UDC), Zuliani (L-SP), Gisella Naturale (M5S).
Cia-Agricoltori Italiani e Anabio si dichiarano soddisfatti
“Il Senato approva la legge nazionale sul biologico e finalmente l’Italia può dirsi più vicina a un ruolo da protagonista nel settore su scala globale, forte di una leadership ampiamente riconosciuta a livello Ue e internazionale, in termini di produzione, superfici, consumi e valore dell’export”.
“Ora che l’Italia riapre, facendo i conti con le pesanti ripercussioni della pandemia sull’economia del Paese, una legge nazionale di sistema specifica per il biologico, settore non salvo dalle gravi perdite per il Covid, può rappresentare un’opportunità cruciale per esplorare e capitalizzare tutte le potenzialità produttive del comparto, quanto a difesa dell’ambiente e legame con i territori di produzione, salubrità e tutela dei diritti sociali. Il disegno, infatti, contiene misure importanti per favorire l’ulteriore crescita di un settore che conta 2 milioni di ettari coltivati, impegna 80.000 operatori e vale 3,5 miliardi di euro. Nello specifico, faranno bene allo sviluppo del bio, sotto il profilo economico e ambientale, i biodistretti e tutti gli strumenti di aggregazione, in primis OI e OP, oltre all’istituzione di un marchio biologico italiano”.
“Avere una legge nazionale sul bio, vuol dire poter contare concretamente su un pilastro fondamentale per la costruzione del suo futuro agricolo come indicato dal Green Deal Ue che vede proprio nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”.
Il parere positivo anche di FederBio
“Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca finalmente una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni. Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi, per riuscire così a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per i sistemi agricoli e alimentari nel nostro Paese e in tutta Europa. Infatti, nonostante questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della PAC. Il Piano Strategico italiano deve puntare su obiettivi ambiziosi di crescita del biologico e attivare tutti gli strumenti necessari per raggiungerli, sia in termini di aumento della produzione agricola che in termini di crescita della domanda di prodotti bio da parte dei cittadini, per favorire l’incremento della produzione e dei consumi. Proprio in una fase decisiva per il biologico come quella attuale, l’approvazione della legge può costituire la spinta giusta affinché il Governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico, come indicato anche dal Piano d’azione europeo, attraverso un percorso partecipato con tutte le associazioni del settore bio, quelle agricole e l’insieme dei portatori di interesse che sono stati indicati anche nel tavolo di lavoro previsto nella legge. Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliono lavorare in agricoltura”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.
Fonte: Ruminantia (Senato – Anabio – FederBio)