A Ponte di Nanto menu “di stagione” con lo chef. Gli insetti che infestano i campi vengono catturati con dei retini e poi impanati e fritti in padella «Hanno il sapore di gamberetti»
PONTE DI NANTO. Prima concreta azione di lotta alle cavallette sui Colli Berici, letteralmente invasi in questa estate 2013. Lunedì sera verso le 19 in una piccola piazzetta nei pressi dell’incrocio di Ponte di Nanto, un gruppo improvvisato di amici che si sono subito battezzati Compagnia del Bongusto, hanno allestito una piccola friggitoria volante con rigoroso menù monotematico, vista l’abbondanza del prodotto in questa stagione a prezzo quasi zero: cavallette fritte e vini bianchi Doc.
PROVOCAZIONE. Una divertente provocazione: Cavallette fritte contro la crisi era scritto sul cartello appeso al tavolino dell’improvvisato street food, una goliardata, un’altra occasione per far festa insieme in questa caldissima estate piena di problemi, l’ultimo dei quali è proprio la proliferazione delle cavallette sui Colli Berici.
Una prima prova riuscita al di là delle aspettative. Un piccolo esperimento iniziato nel pomeriggio con la cattura sulle colline di Nanto con dei retini da pesca, di un centinaio di cavallette pura specie autoctona calliptamus italicus, grossi esemplari adulti lavati e affogati nell’acqua poco prima della friggitura.
INSETTI IMPANATI. Un compito questo affidato allo chef Fernando Schierante, il quale dopo aver ripassato gli insetti nella pastella di propria ideazione, un composto di farina di riso e acqua minerale, li ha tuffati in una padella di olio bollente per ritrarli poco dopo morbidi e croccanti pronti per la prima degustazione.
Una prova affrontata all’inizio con un certo stoicismo, tra qualche esitazione e schizzinosità. Un’incertezza superata subito al primo assaggio con gran sorpresa per tutti. Le cavallette fritte non sono poi male, hanno un sapore simile ai gamberetti fritti, è stata l’opinione un po’ di tutti.
Anche della famiglia di cinesi che gestisce il bar oltre il ponte e che certo di cavallette fritte se ne intende più dei vicentini. Ed è stata alla fine l’opinione anche di Riccardo Penzo, ideatore del network della cucina di qualità Ristoranti Che Passione.
CIBO ANTICO. Una strada è stata aperta e ora c’è la volontà di continuare da parte della Compagnia del Bongusto. In fondo mangiare cavallette non sarebbe poi una gran novità. Il fatto è documentato sin dai tempi biblici; secondo il Nuovo Testamento, Giovanni Battista visse nel deserto nutrendosi di cavallette e miele. È un’abitudine alimentare condivisa da popoli di vari continenti tranne il nostro.
ANTICOLESTEROLO. Eppure mangiare cavallette fa bene alla salute perché questi insetti sono ricchi di proteine e hanno pochi grassi e colesterolo, sostiene un gruppo di ricercatori dell’università statale dell’Ohio.
Si possono consumare in vari modi, fritte, arrostite e bollite, in alcuni paesi sempre orientali vengono anche caramellate con lo zucchero o aperte e farcite di riso, verdure e noccioline.
Secondo i ricercatori americani, l’elenco degli insetti che non riescono ad arrivare su un piatto occidentale è lungo ma tutti costituiscono un’importante risorsa alimentare per l’uomo. Se il loro consumo prendesse piede, non solo si riuscirebbe a limitare l’uso di pesticidi, ma si ridurrebbe notevolmente l’impatto dell’uomo sulla catena alimentare.
NUOVA SPECIALITÀ. Potrebbe essere questione di tempo e di abitudine dunque anche per il Vicentino, dopo l’invasione di queste settimane. Il primo esame è stato superato a pieni voti, con un happening che la nuova Compagnia del Bongusto si è impegnata a ripetere quanto prima sempre all’insegna del motto Cavallette fritte contro la crisi, perché questa deve essere la nuova filosofia politica dei Colli Berici: trasformare ogni problema in una opportunità.
Albano Mazzaretto – Il Giornale di Vicenza – 16 agosto 2013