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La storia infinita. Coppola, spese elettorali nel mirino della Corte d’Appello che ora incarica un perito

Fra pochi mesi la legislatura finirà e si tornerà a nuove elezioni per Palazzo Balbi. Ma la guerra tra Renzo Marangon (per interposta persona) e Isi Coppola non si arresta. E anzi, forse arriva a una svolta, dopo cinque gradi di giudizio con due sentenze della Corte di Cassazione. Ieri infatti la Corte d’appello di Venezia ha accolto la richiesta dell’avvocato del ricorrente Luca Rossetto, Mariagrazia Romeo, e ha nominato un perito che dovrà valutare tutte le spese sostenute da Coppola nel corso della campagna elettorale del 2010.

La tesi dell’accusatore è semplice: Isi Coppola non avrebbe speso solo 39 mila euro come ha dichiarato, ma oltre 250 mila euro. E dunque, secondo la normativa, dovrebbe decadere dal suo ruolo di consigliere regionale (poi è stata anche nominata assessore da Luca Zaia), avendo speso più del doppio di quanto dichiarato. Nella causa civile di primo grado e nelle due d’appello era stato proprio questo l’ostacolo ritenuto insormontabile dai giudici: la quantificazione delle spese. Ora, come richiesto dall’avvocato Romeo, entrerà in campo un tecnico che dovrà dire quanto possono essere costati i seguenti punti: inserzioni sulla stampa, materiale pubblicitario e sua distribuzione, noleggio di un camper e una barca, i 20 «Isipoint», pranzi e cene. Coppola, difesa dall’avvocato Paola Malasoma, aveva spiegato più volte che, per esempio, alcune iniziative in realtà erano state organizzate da altri, mentre gli Isipoint erano stati concessi in comodato gratuito. (a.zo.)

Il Corriere del Veneto – 17 luglio 2014 

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