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    Lavoro

    pecore-elettricheInserito da pecore-elettriche26 Agosto 2010Nessun commento8 Minuti di lettura
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    8 gennaio 2013 – Polizza assicurativa per iscritti Sivemp: nuove tutele a invarianza premio

    21 dicembre 2012 – Parere legale. Profili di illegittimità per incarichi, mansioni e compiti in discipline diverse da quella di assunzione

    21 dicembre 2012 – L’assistenza zooiatrica sul territorio Usl rientra nei compiti garantiti dal personale dipendente? Parere legale Sivemp

    Decreto Balduzzi. Accesso specialistica ambulatoriale veterinaria: graduatorie provinciali e specializzazione – 5 settembre 2012

     

    Nuovo regolamento assistenza legale iscritti SIVeMP

    dal primo gennaio è in vigore il nuovo regolamento per la tutela legale

    Utilizzo auto propria, alcune considerazioni

    di Vanni Poli

    Alcune considerazioni in merito al problema dell’utilizzo del mezzo proprio dei dipendenti per ragioni di servizio (art. 6, comma 12, decreto legge 31/5/2010, n. 78, convertito in legge. Con modificazioni, dall’art.1, comma 1, legge 30/7/2010, n. 122):

    1. Premessa:

              a.     con la nota prot. 89530 del 22/10/2010 la Ragioneria Generale dello Stato, tra l’altro, afferma di “convenire sull’esclusione dalla disposizione in esame del personale adibito a funzioni ispettive, di cui al quarto periodo del comma 12, nonché, avuto riguardo alla natura dell’attività svolta, dei soggetti impegnati nello svolgimento di funzioni istituzionali relative a compiti di verifica e controllo”…”facendo ricorso al mezzo proprio solo nei casi in cui detta scelta sia imposta dalle situazioni di disagio sopra evidenziate e, in ogni caso, qualora risulti economicamente più vantaggioso”. Nella stessa nota la Ragioneria aggiunge che l’amministrazione può “concedere l’autorizzazione all’utilizzo del mezzo proprio a favore del dipendente che debba recarsi per servizio oltre i limiti della circoscrizione provinciale”…ma “resta, comunque, esclusa ogni possibilità di rimborso delle spese per l’utilizzo del mezzo proprio”.

              b.     Con la nota prot. 620249 del 25/11/2010 la Direzione Personale Servizio Sociosanitario della Regione Veneto dà atto che alcune Aziende U.L.SS. hanno segnalato difficoltà di garantire il corretto svolgimento dell’attività istituzionale a seguito dell’applicazione della norma in questione ed invita le Aziende stesse a procedere “ad una complessiva razionalizzazione e riorganizzazione dell’utilizzo delle autovetture di servizio per l’espletamento di tutte quelle attività istituzionali che richiedono spostamenti sul territorio in zone non raggiungibili con i mezzi pubblici per incompatibilità di percorso o di orari” aggiungendo che deve essere garantito “un omogeneo e completo utilizzo dei mezzi… dando assoluta priorità all’attività di assistenza – con particolare attenzione all’assistenza domiciliare integrata (A.D.I.)”; inoltre invita le U.L.SS. a “ricorrere a contratti di noleggio di autovetture che risultino economicamente vantaggiosi” nei casi in cui non si disponga di mezzi dell’Amministrazione sufficienti.

    2. Prime considerazioni:

             a.       Il quarto periodo del comma 12 dell’art. 6 della legge recita testualmente: “Il     presente comma non si applica alla spesa effettuata per lo svolgimento di compiti ispettivi” e neppure accenna alle sedi o situazioni particolarmente disagiate menzionate dalla Ragioneria dello Stato; perciò, a mio parere, sempre e tutte le attività ispettive restano escluse, a prescindere dalla sussistenza di situazioni di disagio, ma se la Regione si esprimesse al riguardo non sarebbe cosa disprezzabile;  

             b.     Resta da definire quali siano le attività a cui può essere assegnato l’attributo di “ispettive”. Per i Servizi del Dipartimento di Prevenzione ritengo che esse possano riferirsi a:

                         i.     Ispezioni nei luoghi di lavoro svolte dagli SPISAL

                         ii.     Per quanto riguarda i tre Servizi Veterinari: Ispezioni nei macelli, negli stabilimenti di produzione, trasformazione e vendita di prodotti di origine animale, controlli negli allevamenti di animali, controlli in genere sul benessere animale, controlli sugli animali morsicatori e, in genere, tutte le attività di polizia veterinaria, di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria.

                         iii.     Per quanto riguarda il SIAN: ispezioni negli stabilimenti di produzione, trasformazione, vendita e somministrazione di alimenti, controlli sulle mense di comunità e, in genere, tutte le attività di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria.

                         iv.     Per quanto riguarda il SISP: controlli sugli ambienti di vita e sulle loro condizioni igieniche, anche in relazione a problemi ambientali, e, in genere, tutte le attività di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria

            c.       Nell’elenco di cui sopra non sono comprese le attività di prelievo di campioni, le attività collegate a quelle ispettive (es. accertamenti in luoghi diversi per fatti collegati o altro) e i sopralluoghi finalizzati al rilascio di autorizzazioni sanitarie, gli audit sulle imprese alimentari e altre attività analoghe: sarebbe interessante conoscere il parere della Regione al riguardo.

           d.     La nota regionale conferma il contenuto della circolare statale e fa riferimento alle attività di assistenza, però soltanto nell’ambito dell’impiego dei mezzi dell’Amministrazione; anche in questa fattispecie sarebbe interessante sapere se la Regione parla di assistenza, implicitamente comprendendola tra le attività in cui una deroga è possibile.

    Nel Dipartimento di Prevenzione le attività di assistenza possono essere sinteticamente elencate come di seguit

                        i.   Vaccinazioni nelle diverse sedi ambulatoriali (medici e ASV

                        ii.   Consulenza dietologica presso asili nido, scuole per l’infanzia e altre scuole

                        iii.  Assistenza ambulatoriale e non per gli animali e controlli diagnostici per

                             la    profilassi delle malattie infettive

     3. Considerazioni operative:

    a.     SISP: le attività ispettive sono molto ridotte e per tutte le altre funzioni si fa ampio ricorso all’utilizzo del mezzo proprio per gli spostamenti presso le diverse sedi ambulatoriali o presso i comuni; l’impiego dei mezzi pubblici comporterebbe una drastica riduzione quantitativa delle attività e, nei fatti, un’interruzione di pubblico servizio. L’impiego dei mezzi aziendali in tutte le situazioni oggi non è pensabile, visto che ne necessiterebbero più di quelli attuali e che non potrebbe essere garantito sempre un loro uso ottimale, in quanto resterebbero fermi per lunghi periodi della giornata in relazione alle attività da svolgere in luoghi diversi ed in orari compatibili con le necessità organizzative

             b.     SIAN: le attività ispettive sono più rilevanti che nel SISP, ma restano escluse tutte le funzioni legate alle altre attività istituzionali (nutrizione, assistenza dietologica, ecc.), con necessità di disporre di altri automezzi aziendali

             c.       SPISAL: come detto le attività ispettive sono assolutamente preponderanti e non vi sono problemi

             d.     Servizi Veterinari: le attività ispettive riguardano più del 50% delle funzioni: esistono però molte altre attività che vengono svolte nell’interesse dei privati (imprese del settore agroalimentare e zootecnico, e altri) e che ai privati sono fatturate, costo dei mezzi di trasporto compreso: in questa fattispecie di assoluta mancata spesa per l’Azienda la logica direbbe che si potrebbe utilizzare il mezzo privato, ma ritengo che si debba esprimere la Regione. Se il divieto permanesse, non potendosi nell’attività dei veterinari sul territorio separare nettamente i compiti ispettivi dalle altre funzioni, si dovrebbe ricorrere al mezzo aziendale: in tal caso valgono le stesse considerazioni fatte per il SISP., essendo necessario acquisire oltre 20 automezzi.

             e.       Al momento (mentre scrivo è sabato 18 dicembre) non so immaginare quali saranno le reazioni dei dipendenti di fronte alla situazione determinata dall’applicazione della norma in questione: c’è il pericolo fondato che vi siano situazioni di interruzione di pubblico servizio o di rallentamento anche notevole delle attività.

     4. Qualche ulteriore considerazione e proposta:

             a.     Poiché le attività svolte nell’interesse dei privati (certificazioni, sopralluoghi, visite mediche fiscali, ecc.) non hanno costi per l’Azienda, in quanto sostenuti dai richiedenti, sarebbe cosa logica ed intelligente richiedere al dipendente l’impiego del mezzo proprio: ciò consentirebbe di evitare l’acquisto di molti mezzi di trasporto per il personale veterinario, medico e tecnico.

             b.     Si potrebbero contenere i costi di trasporto (in una misura che al momento non sono in grado di quantificare, ma sicuramente interessante) riducendo il numero di ambulatori distrettuali in cui svolgere le funzioni di medicina pubblica e le vaccinazioni

             c.       Esiste il rischio (e lo segnalo solo come tale, per ora) che tale disposizione provochi il rifiuto di alcuni dipendenti di usare il mezzo privato anche per le attività ispettive: tale situazione metterebbe in ulteriore difficoltà i Servizi, non essendo possibile, ovviamente, obbligare nessuno ad utilizzare il proprio automezzo nell’interesse della Pubblica Amministrazione.

    Quanto sopra esposto non è sicuramente esaustivo, ma dà un quadro abbastanza attendibile della situazione, anche se spero che non si arrivi, almeno nell’immediato, a situazioni difficili.

    Alla luce anche del concetto espresso dalla Ragioneria dello Stato di fare ricorso al mezzo privato “qualora risulti economicamente più vantaggioso” ritengo che non sia affatto conveniente acquistare una cinquantina di automezzi con tutti i problemi che la loro gestione comporterebbe (manutenzione, ricoveri, costi di bollo e assicurazione, ecc,) quando l’impiego del mezzo privato appare sicuramente meno costoso, tanto che nel tempo alcuni dipendenti (es. veterinari) si sono rifiutati di metterlo a disposizione dell’Azienda proprio perché troppo oneroso per il dipendente su cui ricadono i costi di bollo, assicurazione e manutenzione (tralascio, ovviamente, di parlare dei mezzi a noleggio, ritenendola un’ipotesi soltanto folcloristica).

    Credo comunque che il problema vada risolto in fretta e bene (Regione permettendo), in quanto si potrebbero verificare situazioni che, eufemisticamente, definisco spiacevoli per i Servizi.

    Aggiungo una riflessione sul problema del personale in pronta disponibilità: oggi, ovviamente, si impiega il mezzo privato. Se non sarà più possibile il rimborso è evidente che dovranno essere impiegati gli automezzi dell’Azienda; resta però un problema: dato che l’intervento in pronta disponibilità richiede tempi brevissimi dall’avvenuta richiesta, il personale addetto deve portare presso la propria abitazione il mezzo di servizio? con quali garanzie per la custodia? anche qui manca il parere di chi ha emanato le disposizioni in questione.

    Credo comunque che il problema vada risolto in fretta e bene (Regione permettendo), in quanto si potrebbero verificare situazioni che, eufemisticamente, definisco spiacevoli per i Servizi.

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