Legge di stabilità: le Regioni mettono a punto le loro richieste. Che per quanto riguarda le questioni finanziarie chiedono in sintesi la garanzia dell’equilibrio di bilancio delle Regioni rispetto alla restituzione allo Stato di 560 milioni di euro da parte delle Regioni a statuto ordinario e 240 milioni di quelle a statuto speciale, l’esclusione dal patto di stabilità del cofinanziamento dei fondi comunitari, una revisione delle regole Patto di stabilità.
Sulla sanità sono confermate le richieste messe a punto dalla commissione Salute che riguardano la specifica certa del finanziamento del Ssn per il 2014 (109,9 miliardi), le risorse per gli investimenti per l’edilizia sanitarie la Legge 210/92 sull’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni
(VEDI IL DOCUMENTO ANTICIPATO SU QUESTO SITO).
Due soli, invece, i provvedimenti sanitari all’ordine del giorno della conferenza Stato-Regioni.
Il primo riguarda la proposta diriparto dei 912.367 euro per il 2013 per realizzare l’obiettivo dell’autosufficienza regionale e nazionale di emocomponenti e plsmaderivati. Gli indici utilizzati per il riparto – tutti riferiti al 2011 – sono la popolazione, i dati di produzione e consumo di unità di globuli rossi, le Sdo per acuti e il case mix complessivo in regime ordinario. In particolare i dati relativi alla popolazione residente e all’efficienza nella raccolta (indice di donazione) pesano rispettivamente per una quota pari al 25%, mentre il restante 50% è determinato dall’indice di efficienza nella gestione dei consumi di globnuli rossi in relazione ai ricoveri totali (rapporto tra consumo di globuli rossi e dimissioni ospedaliere pesato sulla popolazione).
Il secondo accordo riguarda invece l’estensione ai dispositivi medico-diagnostici in vitro dell’iscrizione nella banca dati del ministero della Saluteche dal 2010 raccoglie le informazioni sulle altre tipologie di dispositivi medici.
Lo schema di decreto predisposto dalla Salute coinvlge i produttori e i venditori di dispositivi in vitro che dovranno iscriverli nel repertorio dei dispositivi medici secondo precise modalità tecniche riportate nell’allegato al decreto e che riguardano i meccanismi di notifica e aggiornamento dei dati, le trasmissioni effettuabili solo elettronicamente e secondo modalità diverse indicate sul sito del ministero della Salute, l’identificativo di iscrizione grazie a un numero specifico, la consultazione dei dati con diversi livelli di accesso per garantirne la riservatezza e l’assistenza tecnica agli utenti.
Nelle gare per l’acquisizione, a qualsiasi titolo, di dispositivi medico-diagnostici in vitro e, più in generale, nei rapporti commerciali, le strutture direttamente gestite dal Ssn non dovranno chiedere ai fornitori le informazioni disponibili nel repertorio, aggiornata alla data della dichiarazione.
Il numero identificativo di iscrizione al repertorio deve essere utilizzato nelle comunicazioni relative ai dispositivi medico-diagnostici in vitro effettuate anche per la vigilanza sugli incidenti.
Il ministero della Salute pubblica periodicamente le informazioni identificative dei dispositivi medico-diagnostici in vitro presenti nel repertorio su cui produttori e “mandatari” hanno manifestato la volontà di pubblicazione e alla banca dati europea dei dispositivi medici i
dati relativi.
Il Sole sanità – 14 novembre 2013