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Legge di stabilità: esame Senato slitta a lunedì pomeriggio. Verso fiducia e maxi emendamento. Gli ultimi emendamenti presentati dal governo

La legge di stabilità approderà in aula lunedì pomeriggio, alle 15. Lo ha annunciato il presidente del Senato, Pietro Grasso, spiegando all’assemblea la decisione presa nel corso della conferenza dei capigruppio che si é svolta stamani. La scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata per lunedì, alle 12.

«La conferenza dei capigruppo ha preso atto dello stato dei lavori sui disegni di legge di bilancio e di stabilità presso la 5a commissione permanente a seguito di quanto comunicato dal presidente della commissione Azzollini e dal Governo – ha detto grasso – l’assemblea é pertanto convocata lunedì 25 novembre, alle ore 15, con all’ordine del giorno la discussione congiunta dei disegni di legge di bilancio e di

stabilità, ove conclusi dalla commissione. In tal caso, il termine per la presentazione degli emendamenti é fissato alle ore 12 di lunedì. La conferenza dei capigruppo sarà nuovamente convocata nella giornata di lunedì 25 novembre per definire il prosieguo dei lavori».

Ancora qualche ora di attesa per la legge di stabilità e poi, forse, si avrà un testo definitivo a seguito dell’esame delle commissioni. “Difficile chiudere sabato”, ha dichiarato il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina, ma prende sempre più corpo l’ipotesi di maxi emendamento e voto di fiducia una volta che la finanziaria sarà approdata finalmente al Senato.

I senatori sono chiamati a discutere sul testo aggiornato agli emendamenti presentati dalle varie fazioni politiche, incluso lo stesso governo che, nelle ultime ore, ha in prima persona proposto alcuni accorgimenti alla versione in arrivo al Senato. Vai al testo della bozza degli emendamenti governativi

Nelle ultime ore, si sono cercati i salti mortali pur di non mancare un nuovo appuntamento con l’ingresso in aula della legge di stabilità, attesa già la settimana scorsa e a poco più di un mese dalla fine dell’anno.

Così, dopo sedute fiume e frequenti respinte di emendamenti – alla fine, ne sono stati accolti qualche centinaio contro gli oltre tremila arrivati sul tavolo della Commissione – il testo sembra ormai pronto per entrare in Parlamento dalla porta principale.

Quello in atto, naturalmente, sarà il riscaldamento generale per le battaglie che attenderanno la maggioranza nei primissimi giorni della prossima settimana, quando dovrà già arrivare l’ok al provvedimento che stabilisce le linee di spesa per i prossimi tre anni.

Tutto ciò, naturalmente, sempre che il governo non finisca per porre la fiducia sul testo uscito dalle commissioni: così facendo, infatti, non sarebbero possibili ulteriori modifiche in aula e la votazione sarebbe vincolata alla conferma stessa dell’esecutivo.

Un testo blindato, riducendo all’osso la discussione, finirebbe per accelerare nettamente l’iter di un provvedimento che, come abbiamo visto, si è arenato più volte  nelle lunghe dissertazioni in sede di commissione.

E’ per questo che molti osservatori ritengono plausibile la decisione del governo di mettere la fiducia sul testo per poi girarlo immediatamente alla Camera.

Intanto, all’interno del testo figura il pacchetto di emendamenti finiti nella bozza presentata dal governo, che contiene nuove risorse per il Fondo alle famiglie, finanziamenti per la rete Anas, oltre alla legge sugli stadi – quest’ultima ritenuta a rischio “taglio” nelle ultimissime ore – e nuovi stanziamenti diretti al Mose.

LeggiOggi – 22 novembre 2013 

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