Sciopero di quattro ore: i medici italiani incrociano le braccia. Si prospetta una giornata particolarmente difficile per chi aveva programmato un intervento o una visita ambulatoriale. Garantite comunque le urgenze.
In tutta Italia si parla di circa 500 mila visite e 30 mila interventi che potrebbero saltare. La categoria dei medici protesta contro il blocco del contratto, che è fermo al 2009, contro i tagli, il precariato sempre più diffuso, le assicurazioni troppo alte, la responsabilità penale dei medici e la formazione post-laurea.
In totale si calcola che saranno circa 115 mila i medici e i veterinari che potrebbero astenersi, presumibilmente all’inizio del turno lavorativo, per quattro ore. A loro si aggiungono circa 20 mila fra dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici del sistema sanitario nazionale. E sarà – annunciano i sindacati medici – forse solo una delle iniziative, destinate a ripetersi per il futuro, in assenza di risposte certe da parte del Ministero della Salute, sotto al quale è previsto un sit-in di protesta a partire dalle ore 10.
«Scioperare non vuol dire protestare e basta, significa mettere a disposizione dei decisori politici possibilità di cambiamento». E ci dovranno ascoltare “altrimenti la politica e i partiti del governissimo dimostreranno nei fatti di essere totalmente inservibili”. Così il segretario della Federazione veterinari e medici, Aldo Grasselli, a pochi giorni dalla protesta del mondo medico.
«Noi vogliamo aprire una fase di confronto concreto e progressivo, non sulle premesse che sono retorica per convegni, ma sui passaggi tecnici di una road map che ci porti fuori da una crisi sempre più dura che si scarica su cittadini e sui sanitari». E alla politica: «Non si faccia finta di non capire e non si perda tempo».
Cristina Chinello – NordEst sanità – 22 luglio 2013