Medico irrintracciabile in ambulatorio: inutile la lunga attesa per una visita. E, ad aggravare la situazione, anche il rifiuto, pochi giorni dopo, di effettuare il controllo, causa (presunta) mancanza della cartella clinica.
Malasanità o pessime abitudini del singolo medico? A prescindere, è legittima la scelta di denunciare il fattaccio al dirigente sanitario, segnalando il comportamento del medico (Cassazione, sentenza 21043/13). A rendere ancor più complessa la vicenda è il fatto che i due ‘scrivani’, accusati di diffamazione dal medico segnalato al dirigente, sono anche loro medici! Ma, mettendo da parte il ruolo professionale, è ritenuta corretta la scelta – da cittadini, innanzitutto – di segnalare la disfunzione provocata dal medico. Già in questa ottica aveva ragionato il Giudice di pace, acclarando che le «circostanze segnalate nelle missive» indirizzate al dirigente sanitario corrispondevano al vero, e deducendo che gli scritti ‘incriminati’ erano «da considerarsi una lamentela per una situazione che si era verificata nell’orario di lavoro» e, quindi, finalizzati a sottolineare, senza alcun intento offensivo, «alcune sconvenienze che certamente non hanno offuscato la dignità ed il prestigio» del medico. E questa visione viene condivisa anche dai giudici della Cassazione, che, rigettando il ricorso proposto dal Procuratore Generale contro l’assoluzione dall’accusa di «diffamazione», sottolineano che le «asserzioni» messe ‘nero su bianco’ sono «prive di intrinseca offensività», e possono «risultare lesive» solo se «se ne dimostri la falsità». Ma, in questa vicenda, la segnalazione fatta al dirigente sanitario è fondata su fatti assolutamente reali, ossia l’assenza, in un primo episodio, del medico, e il rifiuto di quest’ultimo, in secondo episodio, di effettuare una visita.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it – 28 settembre 2013