Infortuni sul lavoro in calo in Polesine nel 2017 ma si tratta ancora di numeri «inaccettabili» denunciano i sindacati. Quello del primo maggio è stato un giorno di festa, certo, per i lavoratori, ma anche e soprattutto un giorno di presa di coscienza dell’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro. Oltre alla musica del concerto organizzato dalle sigle sindacali territoriali in piazza Giacomo Matteotti nel capoluogo polesano, martedì pomeriggio non è mancata l’occasione di affrontare temi importanti che nel 2018 ancora vengono trascurati negli ambienti lavorativi. In primis si è parlato di prevenzione e della necessità di utilizzare strumenti di protezione adeguati sul lavoro. Purtroppo, i dati della provincia, così come del Veneto, su infortuni e morti sul posto di lavoro sono ancora decisamente troppo alti nonostante una flessione nel 2017 rispetto all’anno precedente. A definire un «bollettino di guerra» i dati sugli infortuni del lavoro in Polesine è il sindacalista del Cisl Padova-Rovigo, Samuel Scarazzin. «I numeri Inail scattano una fotografia di infortuni di luci ed ombre rispetto al 2016 – spiega Scarazzin – Ma sono comunque inaccettabili considerando che siamo nel 2018 e manca ancora la cultura della sicurezza e della prevenzione».
Nel 2017 gli infortuni denunciati a Rovigo e Provincia, sono 2.612 (erano a quota 2773 nel 2016) e quelli in itinere sono 314, meno rispetto ai 348 dell’anno precedente. Sono 5 le persone decedute in seguito ad incidenti sul lavoro, una in meno rispetto al 2016, e 4 in itinere. Ma oltre le morti un dato negativo è quello degli infortuni per grado di menomazione: sono 252, ovvero il 10 per cento, i lavoratori che a seguito di un infortunio sul lavoro hanno riportato menomazioni permanenti.
«Le condizioni di lavoro devono migliorare – commenta Riccardo Dal Lago, Uil Rovigo – . A breve partirà la lettera delle organizzazioni confederali congiunte indirizzata alla Regione Veneto per denunciare la situazione in cui si trova lo Spisal locale, considerato marginale con un organico tirato».
E Fulvio dal Zio segretario Cgil Rovigo continua: «Ci preoccupa il problema dei massimi ribassi una delle dinamiche che minano costantemente la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il territorio rodigino ha subito nel tempo una serie di incidenti gravi e drammatici serve assolutamente una cultura della prevenzione e della sicurezza che sia pervasiva». Nel 2017 la «forza lavoro» in Polesine, che comprende chi lavora o vorrebbe farlo (le persone occupate, i sottoccupati part-time e i disoccupati) è scesa ancora: fra 2016 e 2017 c’è stato un calo di ben 3 mila unità, portando il totale da 108mila a 105mila, livello pari al 2015. (Natascia Celeghin)
CORRIERE DEL VENETO – Giovedì, 03 maggio 2018