Meno latte scremato sul mercato europeo, sale il prezzo «spot». E si ripercuote sul prodotto fresco
Prezzo del latte spot in rialzo, per effetto della carenza di prodotto scremato sul mercato europeo. Questa settimana alla Borsa merci di Verona il prezzo del latte nazionale crudo commercializzato al di fuori dei contratti di fornitura («spot»), franco arrivo in latteria, Iva esclusa, è salito a una media di 370 euro a tonnellata, con un aumento dell’1,37% rispetto alla quotazione precedente.
L’incremento del latte intero, sia pure contenuto, è stato in realtà determinato dall’impennata del prodotto scremato – quotato in media 155 euro (+29,17%) – di cui è venuta a mancare l’offerta. Un andamento, spiegano gli analisti del Clal, che si verifica nonostante le eccedenze prodotte. Infatti, in caso di surplus, gli operatori tendono a lavorare maggiori quantitativi di latte scremato, vista la difficoltà a trasformarlo in polveri per la carenza di impianti di stoccaggio. In pratica, si toglie dal mercato prodotto scremato, il cui prezzo si ripercuote sulle quotazioni del latte fresco.
Il Sole 24 Ore – 21 maggio 2014