Contratti allungati fino al 31 dicembre. Mentre a Roma si discute sulla sorte dei precari della Pubblica amministrazione, in Sicilia si agisce. In extremis, l’Assemblea regionale ha approvato la proroga dei contratti degli oltre 20mila precari che hanno un rapporto di lavoro con gli enti territoriali dell’Isola, e che con l’ennesima scialuppa vedono i loro contratti salvati fino al 31 dicembre.
Con quali risorse? Si vedrà, perché tutto dipende dagli assestamenti di bilancio e dall’avvio di un’ennesima trattativa con il Governo.
Passano gli anni, cambiano anche radicalmente le maggioranze, ma nella tormentata politica siciliana una certezza non viene mai scossa: la proroga dei precari, appunto, che trova sempre in Sala d’Ercole, dove si riuniscono i «deputati» siciliani, una provvista di voti più che sufficiente.
Del resto, il problema infinito dei precari siciliani nasce proprio dalla politica. Utilizzati come forma malcelata di ammortizzatore sociale, quando non come arma di convinzione elettorale, i contratti hanno gonfiato gli enti locali siciliani, che da soli contano un terzo dei precari complessivi accumulati da enti locali e Regioni nel resto del Paese. Nel passaggio dal centro-destra di Totò Cuffaro alla variopinta maggioranza di Raffaele Lombardo, il rito delle proroghe è proseguito fino a investire in pieno centrosinistra e Movimento 5 Stelle, su cui si regge l’attuale presidente Rosario Crocetta.
A ogni passaggio la vicenda, a cui i precari assistono spesso assiepandosi sotto Palazzo d’Orleans per chiedere il prolungamento dell’unica forma di reddito che la politica è in grado di offrire, si colora di qualche elemento nuovo. Due anni fa la proroga bipartisan interruppe una fase di scontro quasi fisico fra maggioranza e opposizione, che ricominciò appena approvato il rinvio. L’anno scorso un Raffaele Lombardo già avviato sulla strada delle dimissioni mise d’accordo tutti chiedendo a Monti una deroga al Patto di stabilità proprio per finanziare il rinnovo dei contratti: la richiesta non fu nemmeno esaminata, ma la proroga arrivò puntuale.
La novità di quest’anno è la proroga senza risorse, nel senso che la copertura deve ancora essere trovata. Le soluzioni? Si rastrellerà ancora qualcosa da un bilancio sempre più asfittico, e si chiederà al Governo un aiuto extra per un «piano industriale di lungo periodo». Fino alla prossima proroga.
Il Sole 24 Ore – 2 agosto 2013