Mitilicoltori fuori dai bandi europei “I vivai sono chiusi da 6 mesi, non guadagniamo. Prima pensiamo alla famiglia”
Un’altra tegola per i produttori di mittili, non possono partecipare a un bando Fep perché inadempienti. La partita è complessa, come spiega il consigliere comunale Alessandro Berardi: “oltre al danno la beffa. La situazione economica per i produttori, con i vivai chiusi da oltre 6 mesi, è davvero difficile, e questa chiusura ha fatto andare in sofferenza alcune attività. Quello che ha fatto saltare la partecipazione al bando, che metteva a disposizione contributi per finanziare la commercializzazione del prodotto e quindi anche le innovazioni sulle barche, è stata l’inadempienza previdenziale”. In pratica i produttori, limitati dalla vicenda legata alle yessotossine, non lavorano a pieno ritmo da oltre 6 mesi, quindi prima di pensare a pagare i contributi, si pensa alle spese famigliari. Quali erano le condizioni per partecipare al bando? “Prima di tutto dovevi essere in regola con i contributi previdenziali – spiega Berardi ma visto che non si lavora si era per forza indempienti. C’è molta delusione da parte dei produttori bellariesi che si vedono prima bloccare la commercializzazione del prodotto per un cavillo giurisdizionale e oggi si ritrovano senza la possibilità di partecipare al bando per mancati pagamenti dovuti alla mancanza di lavoro”. Ricordiamo che la chiusura dei vivai è dovuta a un valore, riferito alle yessotossine, superiore ai parametri nazionali. In sintesi in Italia il limite è di 1, mentre L’Efsa, un organismo europeo, attesta lo stesso valore a 3,75. A Bellaria Igea Marina hanno chiuso i vivai per valori compresi tra 1 e 1,5, quindi al di sotto del limite di 3,75. “Siamo davvero molto rammaricati – conclude Berardi – anche perché l’Europa puntava molto sull’acquacultura. Sono mesi che non si vende e non si guadagna, molto difficile rispettare le scadenze”.
Agi – 19 febbraio 2013