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Monti: «Sforzo da chi ha dato meno». Misure e sacrifici

Il premier saluta il «clima nuovo in Parlamento. Non siamo manipolo tecnici, lavoreremo con umiltà per aiutare la politica». Misure e sacrifici

MILANO – «Benchè io sia molto giovane, non penso al futuro come lei mi sta suggerendo di fare…» A candidarsi alle elezioni Mario Monti, almeno fin qui, non ci ha pensato e del resto, replica a precisa domanda il presidente del Consiglio nella conferenza stampa alla Camera al termine del voto di fiducia, «nel mio passato non si nota una particolare frequenza di occasioni in cui mi sia candidato a qualcosa. Anzi – riflette il Professore – la frequenza è zero». Parlamento permettendo, però, il governo Monti non è da considerare «a tempo» e il suo impegno, sostiene, è aiutare il dialogo, magari anche chiedendo «uno sforzo a chi ha dato meno».

MANDATO HA SCADENZA NATURALE – «Non esiste un Governo il cui mandato vada oltre la scadenza naturale del Parlamento che gli dà il mandato – dice Monti -. La sola limitazione fisiologica è il termine della legislatura». «Naturalmente – aggiunge poi – un governo che ha ottenuto la fiducia può perderla a discrezione del Parlamento in ogni momento, ma quello che non avrei accettato, e pochi per la verità hanno chiesto, è di accingermi a un compito così impegnativo con un termine temporale prefissato inferiore a quello già breve che intercorre fra qui e la fine della legislatura»

PROTESTE STUDENTI? RIDARE FIDUCIA – Alcune scene viste nelle piazze, come il lancio delle monetine a Silvio Berlusconi, «sono episodi mi rattristano e che condanno» Le manifestazioni degli studenti sfociate in incidenti «preoccupano» e sono già «all’attenzione dei ministri, da quello della Scuola a quello dell’Interno». «Scontentezza e protesta», riconosce Monti, «dipendono in parte da quello che è stato fatto o non fatto nelle aule del Parlamento. Ma quello che si farà predisporrà l’opinione pubblica ad una sensazione di maggior fiducia».

LE MISSIONI DEL GOVERNO – «Il governo che è nato ha certamente una missione di gestione, speriamo incisiva, dell’emergenza economica e di accelerazione, speriamo forte, della crescita economica. Ma ha anche la funzione di aiutare le forze politiche a trovare una forma di almeno temporaneo disarmo reciproco, e che consenta loro di poter presentare al Paese provvedimenti che il parlamento discuterà»

LAVORARE CON UMILTA’, CHIEDERE A CHI HA DATO MENO – «Non siamo un manipolo di tecnici che vogliono dimostrare una superiorità, lavoreremo con umiltà e speriamo in un clima più pacato di lavorare non solo a riforme strutturali ma anche ad aiutare i politici ad avere maggiore rispetto dai cittadini». «Faremo in modo che lo sforzo da fare – conclude Monti – fiscale e di ammodernamento, si richieda alle categorie che hanno meno dato fin qui».

18 novembre 2011

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