La produzione di miele deve fare i conti con la moria di api che ha caratterizzato molte zone del Friuli, e per alveare da una media di circa 20 chilogrammi è scesa a non oltre 5. Il dato, reso noto dalla Provincia di Udine, è stato riferito dal presidente del Consorzio apicoltori, Giorgio Della Vedova, secondo cui tuttavia «non stiamo più vedendo fenomeni di moria e le api stanno riprendendo a lavorare, seppure con difficoltà».
Si stima che il numero degli alveari sui territori dei comuni colpiti sia superiore a 6mila sui 19 mila totali denunciati; in questa valutazione non si è tenuto conto delle autorizzazioni concesse dalla Commissione Apistica per gli spostamenti in corso da parte degli apicoltori nomadisti per la raccolta dei mieli delle fioriture primaverili (circa 7 mila alveari l’anno). L’assessore provinciale alle Attività produttive Leonardo Barberio, che aveva inviato una lettera al ministro Beatrice Lorenzin, rivolge un nuovo appello alla Regione in modo che verifichi se è possibile stanziare misure specifiche a sostegno di questo settore. Sull’origine della moria sono state effettuate campionature e il Consorzio sta aspettando l’esito dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, dove si trova il Centro di riferimento nazionale per l’apicoltura.
Il Messaggero Veneto – 3 giugno 2014