Morti da bambini. Otto negli ultimi venti giorni secondo i familiari. Cinque in due mesi, a sentire i vertici dell’ospedale. Uccisi dal tumore e residenti nella Terra dei Fuochi, l’area dove per anni rifiuti tossici e discariche abusive hanno avvelenato interi territori di due province, Napoli e Caserta.
L’ennesima denuncia dei genitori di ragazzini deceduti per neoplasia è di ieri. Arriva dal Comitato delle mamme “Vittime della Terra dei Fuochi”. Hanno urlato la loro rabbia davanti alla prefettura di Napoli. Sapevano che nel palazzo di governo c’era Claudio De Vincenti, il ministro del Mezzogiorno calato a Napoli per presiedere una riunione su Bagnoli. Parole forti. Accuse precise. «Questi bambini», dicono dal Comitato, «non riposeranno mai in pace. Per loro non c’è giustizia». E aggiungono: «Il più piccolo di 7 mesi, il più grande di 11 anni».
Fabio Mazzei è il papà di Ginevra, 4 anni compiuti ad agosto: ha un tumore al cervello diagnosticato nel 2015, ma secondo i medici la “lesione” risale ad alcuni mesi prima. A memoria ripassa i nomi delle vittime. Brandelli di storie tragiche: «Claretta è morta a 12 anni il 23 dicembre. Faceva danza, aveva un tumore al polmone con metastasi al cervello. E questo tipo di cancro, tutti lo sanno, colpisce gli adulti». «E poi c’è Tonia, originaria di Melito (Comune alle porte di Napoli, ndr). Lei è finita per una recidiva della leucemia. A 6 anni. Giuseppe se n’è andato a 13 da venti giorni. Anche lui ucciso dalla leucemia. Aveva solo 7 mesi invece Davide, affetto da un “tumore solido” ».
Da una parte la sacrosanta protesta di chi ha subìto la perdita di un figlio, dall’altra i dati. Che per ora non danno conferme, ma neanche smentiscono. Domenico Ripaldi, il direttore di Oncoematologia del Santobono-Pausilipon (riferimento pediatrico del Sud), sciorina i numeri della sua azienda. Che non coincidono con quelli del Comitato: «I morti dal primo dicembre 2016 a oggi sono 5. E l’incidenza è in linea con quella degli anni scorsi». Francesco Vetrani è lo specialista del Pausilipon che si occupa di programmazione. Entro un mese consegnerà i dati del Registro tumori pediatrico: «È del quinquennio 2008-2012. Non posso anticipare nulla, ma se ci fossero stati elementi di rilievo, li avremmo comunicati. E comunque sono molto simili a quelli del pool nazionale ». Mario Fusco, direttore del Registro tumori adulti della Napoli 3: «Se effettivamente fossero morti otto bambini andrebbe attivata un’inchiesta epidemiologica. Per sapere quale patologia avevano e quali sono stati i tempi reali (20 giorni o 6 mesi?). E anche per risalire al numero di decessi nelle singole 4 Asl comprese nella Terra dei Fuochi».
Repubblica – 7 febbraio 2017