Operazione della Finanza, è bufera sulla società che si occupa delle dighe mobili di Venezia in manette anche il consigliere Savioli. Fatture false e appalti distorti sarebbero le accuse
VENEZIA – È in corso dalle prime ore di oggi una vasta operazione della Guardia di Finanza di Venezia che sta eseguendo 14 arresti nell’ambito di un’inchiesta che vede al centro il Consorzio Venezia Nuova, la società che si occupa del Mose. Oltre 500 militari delle Fiamme gialle stanno operando, tra arresti e perquisizioni, tra il Veneto, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Campania. Secondo quanto si è appreso, la principale accusa nei confronti degli indagati è turbativa d’asta. Tra gli arrestati figura anche l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati.
Sono circa 100 le persone indagate nell’indagine del Nucleo di polizia Giudiziaria di Venezia che ha eseguito, stamane, 14 provvedimenti restrittivi che hanno coinvolto il vertice del Consorzio Venezia Nuova e altre società consorziate, impegnate nei lavori di costruzione del Mose. Sono sette gli arresti domiciliari e altri sette gli obblighi di dimora notificati nelle 140 perquisizioni in corso da parte dei finanzieri. Tra gli arrestati Giovanni Mazzacurati, già Presidente e Direttore Generale del Consorzio Venezia Nuova, dimessosi lo scorso 28 giugno, e Pio Savioli, Consigliere del Consorzio Venezia Nuova. Le accuse, secondo quanto si è appreso, sono fatture false e appalti «distorti». (Ansa)
12 luglio 2013