Multe ai manager ospedalieri che violano il blocco del turnover
I tecnici governativi alla Regione: assunzioni per non più dei 10% delle uscite di personale «Multe ai manager della sanità.
Il ministero: sanzionare chi ha violato il blocco del turnover I direttori generali delle aziende ospedaliere che non rispettano il blocco del turnover dovranno essere sanzionati. E scritto nero su bianco nel verbale del tavolo ministeriale di verifica del piano di rientro dal debito della sanità del Lazio. I tecnici del Ministero, che controllano la Regione sull’applicazione del piano, «restano in attesa di uno schema di decreto per disciplinare le sanzioni sui direttori generali che non si adeguano agli obiettivi commissariali» e «dell’atto di contestazione formale del mancato rispetto degli obiettivi». Renata Polverini ieri ha spiegato: «La Regione sta ottenendo dei risultati importanti che vengono riconosciuti, come ormai tutti sanno. I direttori generali devono collaborare. Lo fanno, ma se ci sarà bisogno di spingerli metteremo in campo tutti gli strumenti che abbiamo».
Pugno duro contro i direttori generali delle aziende ospedaliere che non rispettano il blocco del turnover. In altri termini: assumono personale oltre il limite previsto dal piano di rientro del dieci per cento. Se vanno in pensione cento infermieri o cento dottori se ne possono assumere solo dieci, non uno di più. Chi sgarra, deve essere sanzionato. E scritto nero su bianco nel verbale del tavolo ministeriale di verifica del piano di rientro dal debito della sanità del Lazio. La riunione in cui è stato chiesto alla Regione di colpire i direttori generali che non rispettano il blocco del turnover è di un paio di mesi fa, ma i particolari sono emersi solo ora, ripresi anche dal sito on line della Dire. I tecnici del Ministero, che fanno le pulci alla Regione e al presidente Renata Polverini (commissario per la sanità) per vedere se stanno svolgendo i compiti e poi sbloccare i fondi (il Lazio sta andando bene, visto che c’è stato il via libera per 400 milioni di euro) fanno sapere che «restano in attesa di uno schema di decreto per disciplinare le sanzioni sui direttori generali che non si adeguano agli obiettivi commissarial o e «dell’atto di contestazione formale del mancato rispetto degli obiettivi». Nel 2010, è la valutazione dei tecnici ministeriali, ci sono stati alcuni direttori generali che non hanno rispettato il fatidico blocco del turnover pari al 10 per cento. Dalla Regione da tempo hanno affrontato questo problema. Ieri dall’assessorato alla Sanità spiegavano che si sta mettendo a punto un sistema informatico di controllo della gestione del personale: dal 2012 non ci potranno più esser smagliature nel sistema. Intanto, per verificare se le osservazioni avanzate dal tavolo ministeriale corrispondano al vero sono stati chiesti chiarimenti ai differenti direttori generali. I dati sul deficit sanitario annuale sono buoni, il tavolo ha sbloccato i fondi, Polverini conta di chiudere il 2012 a 600 milioni di euro. Però lei stessa nei giorni scorsi aveva detto che «tutti i direttori generali devono lavorare allo stesso ritmo, seguendo le nostre indicazioni». E anche ieri ha confermato, quasi a ribadire che i direttori generali in ritardo devono uniformarsi alle indicazioni date: «La Regione – ha spiegato – sta ottenendo dei risultati importanti che vengono riconosciuti, come ormai tutti sanno. I direttori generali devono collaborare. Lo fanno, ma se ci sarà bisogno di spingerli metteremo in *** campo tutti gli strumenti che abbiamo». In altri termini: chi sbaglia paga. Va anche ricordato che nei giorni scorsi l’Asp (agenzia regionale per la sanità) aveva criticato pesantemente tutti gli atti aziendali presentati dai direttori generali.
Ma il tavolo ministeriale ha fatto anche un’altra osservazione – insieme al riconoscimento del lavoro fatto dalla Regione Lazio -: manca ancora l’accordo con il Policlinico Gemelli. Su questo, sulla difficoltà di rapporto fra Regione e Gemelli (che reclama trasferimenti di fondi mai avvenuti) l’altro giorno c’erano state parole molto dure nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica. Ieri Polverini ha replicato: «Ci sono situazioni, in particolare con alcuni ospedali classificati, molto complesse, sia per quello che riguarda la parte corrente, sia per il contenzioso che si trascina da troppi anni. Stiamo lavorando e siamo già in una fase avanzata».
Il Messaggero – 27 novembre 2011