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Orsi ad Asiago: paura sull’Altipiano. È il terzo esemplare avvistato. Dopo “Nuvoletta” e “Dino” un altro animale: ha sbranato due mucche

L’Altopiano dei Sette Comuni torna ad essere abitato da un plantigrado. Il terzo negli Anni Duemila, dopo “KJ2G2”, chiamato “Nuvoletta” dagli agenti forestali per la capacità di muoversi velocemente, arrivato nella primavera 2008 e rimasto nel Vicentino almeno per un anno e mezzo. E poi “M5”, più conosciuto come l’orso Dino, presente tra il 2010 e il 2011, famoso al punto di diventare il testimonial di una campagna turistica del comune di Asiago. Adesso siamo a tre. Un ritorno quello dell’orso bruno, così come successo con i due precedenti, accompagnato anche da timori e da qualche presa di posizione politica.

«Di questo nuovo orso – assicura Nicola Pierotti, ispettore superiore scelto del Corpo Forestale dello Stato, comandante della stazione di Enego – non abbiamo ancora la sigla, ma sarà questione di un mese o forse di qualche settimana».

I forestali si sono messi al lavoro dopo l’uccisione di due mucche nel comune di Enego, mentre un terzo bovino è stato ucciso qualche giorno fa, pochi chilometri fuori dal confine, nel comune di Grigno (Trento). In pochi giorni è stato raccolto quanto serviva, tra cui ciuffi di pelo ed escrementi, che sono stati portati all’ex Istituto nazionale fauna selvatica ad Ozzano Emilia (Bologna), dove esiste la banca dati degli orsi presenti in Italia. Da qui sarà possibile identificarlo con una sigla scientifica e probabilmente capire anche chi sono i suoi “genitori”.

«Sicuramente – dice il comandante Pierotti – si tratta di uno dei 54 esemplari presenti in Trentino e già censiti. Tre di loro hanno il collare e quindi i loro spostamenti sono monitorati in tempo reale. Quello che abbiamo già potuto appurare, anche grazie alle fotografie scattate sul monte Baldo, nel Veronese, da dove poi è arrivato sulle nostre montagne, è che si tratta di un esemplare di circa tre anni, particolarmente timido, che quindi non è probabilmente intenzionato ad avvicinarsi alle case. È indubbiamente in cerca di una compagna, che però qui in Altopiano non può trovare. Ora – dice il comandante – pare ritornato in Trentino, ma è probabile che lo rivedremo in Altopiano».

Nessun allarme, secondo Pierotti, per gli uomini e neanche per gli animali. «È possibile che in questo periodo, in cui è affamato, un orso possa attaccare e uccidere una mucca. Le ricerche scientifiche ci dicono che per l’80% si ciba di erba, bacche, funghi, mirtilli e miele e per il restante 20 per cento di carne: ora probabilmente è sfamato. In questi giorni ho incontrato i malgari saliti in Altopiano, li ho visti tranquilli. Così come il bestiame si muove senza timori».

Il Gazzettino – 22 giugno 2014 

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