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Padova. A letto dolorante ciclista ferito cinghiali sui Colli

La rabbia della moglie: «Salvo per miracolo, voglio giustizia». L’incidente ad Arquà, era in mountain bike con sei amici

ARQUA’ PETRARCA. È ridotto a letto o in poltrona, costretto a mangiare con una cannuccia e a sopportare il dolore di numerosi punti di sutura nel volto. E con una grande rabbia dentro: quella nata per una serata di divertimento diventata un incubo per colpa dei cinghiali. Elio Meneghetti, 56 anni di Abano Terme, esperto atleta di mountain bike, mercoledì sera ha avuto un violento incontro-scontro con uno degli ungulati che invadono i Colli Euganei. Meneghetti era con sei amici ad Arquà Petrarca: in via degli Ulivi quattro cinghiali di grosse dimensioni hanno tagliato la strada agli amici, facendone volare a terra due e costringendo i sanitari del 118 all’intervento sul posto.

«Detta così pare una caduta banale» racconta la moglie di Meneghetti, decisa a non tacere di fronte all’episodio, «Mio marito invece sta patendo le pene dell’inferno. La caduta sull’asfalto gli è costata delle ferite a carne viva: dalla zigomo gli si è letteralmente staccata della “polpa”. Stessa cosa è avvenuta per mento e sopracciglio: nel viso ora ha più di dieci punti di sutura e il dolore è fastidiosissimo». A questo si aggiungono le escoriazioni e le contusioni su spalla, ginocchi, gomiti e polsi. «Non riesce né a muoversi né a mangiare» continua la donna «e chissà per quanto ne avrà». Anche un altro compagno ha avuto serie conseguenze e, vista la spalla rotta, è finito sotto i ferri l’altro ieri. «Questo è un gruppo di ciclisti esperti, equipaggiati a dovere e con centinaia di uscite notturne alle spalle» sottolinea la moglie di Meneghetti «Di fronte a situazioni del genere, tuttavia, come si può reagire? I soccorritori hanno chiaramente affermato che Elio è vivo per miracolo. E se fosse morto, chi dovrei ringraziare ora: i cinghiali, il Parco Colli, la Regione?».

Gli stessi ciclisti, infatti, segnalano come su quella via fosse presente un solo segnale che annuncia la possibile presenza di fauna selvatica, e comunque al solo imbocco della via e a ben quattro chilometri dal luogo dell’incidente. «Ho deciso di tutelarmi e ho chiesto a un avvocato di valutare come poter intervenire legalmente: se i rimborsi non arrivano automaticamente come il buon senso vorrebbe, allora ci penserà la giustizia».

IIl Mattino di Padova – 8 settembre 2012

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