I 16 dirigenti lavoravano già in precedenza a Palazzo Moroni. L’amministrazione: dovevamo salvarli dalla scure di Brunetta
PADOVA – Dirigenti comunali di nomina. È stato il bando di gara più impegnativo e più contestato degli ultimi anni. Sedici posizioni dirigenziali. Di cui quattro capi settore, undici incarichi di funzionario di alta specializzazione e un incarico di responsabile di progetti strategici. Tutti con un contratto determinato, fino a giugno 2014, quando scadrà il mandato al sindaco Flavio Zanonato. Era possibile conoscere i nomi dei sedici dirigenti di nomina prima del bando di concorso? A questa domanda hanno risposto per mesi sia il sindaco, sia gli assessori. Ma adesso se la pone anche il pubblico ministero Sergio Dini. Perchè la Procura ha aperto un’inchiesta sul tormentato iter del bando per l’assegnazioni degli incarichi dirigenziali a Palazzo Moroni. E le indagini le stanno conducendo gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza.
L’esposto è arrivato in Procura quando erano stati aperti ufficialmente i bandi pubblici. Ma conteneva anche i nomi delle sedici nuove posizioni dirigenziali. Il sostituto procuratore Sergio Dini ha tenuto l’esposto sulla scrivania fino a quando non sono state affidate le nomine. Dopo, a Palazzo Moroni sono arrivati gli investigatori delle fiamme gialle ad acquisire i bandi dei concorsi e le prove dei candidati.
No, non c’è alcuna persona iscritta nel registro degli indagati. Il magistrato tenta di fare chiarezza su una polemica scoppiata un anno fa, all’epoca dei concorsi. Quando qualcuno urlava che quelli erano bandi cuciti addosso alle persone che già coprivano gli incarichi. E l’amministrazione Zanonato che sosteneva di dover salvare con la continuità lavorativa i sedici dirigenti di nomina dalla scure dell’ex ministro Brunetta, che aveva messo un tetto sulle posizioni dirigenziali non ottenute attraverso il concorso, ma designate direttamente dall’amministrazione. Gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria hanno acquisito in Comune anche tutte le domande presentate da una cinquantina di persone per poter partecipare ai concorsi.
Probabilmente, c’era chi aveva le carte in regola per potersi giocare l’assunzione. Ed è per questo motivo che gli inquirenti hanno in mano anche le prove sostenute dai candidati. Quattro dirigenti classici. Uno a progetto. E undici incarichi per alte specializzazioni. Fino all’estate 2011 i “fiduciari” in forza a Palazzo Moroni erano 18 su un totale di 46. I dirigenti classici sono i capi settori allo Sport, ai Tributi, alle Risorse Umane e all’Avvocatura Civica. Il funzionario di alta specializzazione e il Responsabile di progetti strategici di carattere trasversale nell’ambito delle infrastrutture. Poi ci sono undici incarichi per alte specializzazioni. Quindi la polemica sui dirigenti di nomina è finita in Procura. E non ha stupito nessuno. Perchè l’iter seguito dall’amministrazione comunale è stato contestato, ma sostenuto fermamente da Palazzo Moroni.
Gazzettino – 11 dicembre 2012