Due fronti per la battaglia politica dei vongolari dei Cogevo veneti e italiani. Ieri una delegazione di pescatori è stata ricevuta a Roma dal ministro all’Agricoltura Maurizio Martina assieme ai vertici del ministero e, poco prima, dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini.
Martina, ieri, ha firmato il decreto che fissa il numero massimo di imbarcazioni per la pesca dei bivalvi, e che dà le prime risposte ai nodi critici sollevati con la manifestazione a Venezia del 16 gennaio scorso. «Siamo impegnati — ha spiegato il ministro — per rivedere una parte della normativa europea e mitigarne alcuni effetti sproporzionati. In particolare, la necessità di depenalizzare il reato di pesca sottotaglia. C’è già all’esame del Senato un emendamento che trasforma l’illecito da penale a amministrativo. Allo stesso tempo siamo impegnati a Bruxelles per rivedere tutto il tema della taglia minima del pescato, in particolare delle vongole». «Il ministro — racconta il caorlotto Gianni Stival, presidente dell’Op Bivalvia Veneto — ha capito che ormai per noi è questione di vita o di morte; chi si fida a comprarti le vongole, se acquistarne sottomisura è un reato penale? Poi ci ha confermato che sarà il professor Corrado Piccinetti a condurre una ricerca scientifica per capire come mai le vongole adulte si siano rimpicciolite di taglia». L’altro fronte è a Bruxelles, e lì promette di dare battaglia Salvini, che ha sposato la causa dei vongolari assieme ai deputati leghisti veneti Emanuele Prataviera e Roberto Caon. «L’Ue odia le piccole imprese, e credo davvero che il disegno dei burocrati a Bruxelles sia quello di ammazzare i piccoli pescatori». dice Prataviera. (e.bel.)
Il Corriere del Veneto – 28 gennaio 2015