Niente fondi extra per le tre regioni che hanno ricevuto una netta bocciatura dagli esperti dell’Economia e della Salute nell’ultima verifica sui Piani di rientro di dicembre.
Va meglio alle regioni di Vendola e Scopelliti. Ma i bilanci sanitari 2011 di tutte e 5 le regioni sono sempre negativi (-375,6 mln).
09 GEN – Piani di rientro: è rischio flop. Almeno per le cinque Regioni sotto esame tra il 13 e il 21 dicembre 2011 e per le quali si sono svolte le consuete verifiche trimestrali operate dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza. In questa tornata di riunioni, che hanno visto protagoniste Puglia, Calabria, Lazio, Piemonte e Campania, il risultato non è stato certamente positivo e dai tavoli tecnici è emerso, oltre al persistere dei disavanzi (il totale al III trimestre 2011 per le Regioni prese in esame segnala una perdita di 375,6 mln di euro), una cronica lentezza delle Regioni nell’applicazione dei Piani di rientro. Una doccia fredda che segnala come la strada per uscire dal tunnel dei disavanzi sanitari sia ancora lunga e densa di problematiche soprattutto per quanto riguarda la riorganizzazione dei servizi territoriali.
Ma andiamo ad analizzare le risultanze regione per regione delle ultime verifiche.
Puglia. Il 13 dicembre si è svolta la riunione con Tavolo e Comitato per la verifica dei Lea. Per la Regione governata da Nichi Vendola, Tavolo e Comitato hanno rilevato ancora la presenza di criticità sullo stato di attuazione del Piano di rientro per quanto riguarda il processo di riorganizzazione delle reti assistenziali, e in particolare l’assistenza territoriale residenziale e domiciliare. Rispetto al personale e alle deroghe al blocco del turn-over, che grosse polemiche hanno causato negli ultimi anni, Tavolo e Comitato hanno evidenziato come le deroghe al blocco delle assunzioni hanno causato maggiori costi del personale rispetto a quanto programmato, e per questo hanno dichiarato che “non sussistono le condizioni per la concessione di deroghe, rimettendo comunque alla valutazione politica la possibilità di modificare il Piano”.
Deficit a quota 195 mln. La stima a chiudere, redatta a partire dalle informazioni contabili del III trimestre 2011, ha evidenziato un disavanzo di 195 milioni di euro, comprensivo di tutti gli ammortamenti non sterilizzati, inferiore rispetto alla precedente stima. E’ inoltre risultato uno scostamento di circa 30 milioni di euro rispetto a quanto programmato nel Piano di rientro per l’anno 2011.
Nonostante i ritardi nell’attuazione del Piano che hanno determinato una crescita dei costi rispetto a quanto previsto, Tavolo e Comitato, hanno in ogni caso preso atto che le risorse disponibili dovrebbero permettere il raggiungimento dell’equilibrio. Per questa ragione, sulla base dell’istruttoria effettuata, Tavolo e Comitato hanno valutato che si sono manifestate le condizioni per l’erogazione alla regione Puglia delle risorse nella misura del 60% del maggior finanziamento per gli anni 2006 e 2008 e per l’erogazione della quota del 60% del maggior finanziamento per l’anno 2009.
Piemonte. Il 13 dicembre 2011 si è tenuta anche la verifica per il Piemonte. Sulla base di quanto riportato, Tavolo e Comitato hanno valutato che, in ordine alla verifica per l’anno 2011, i provvedimenti trasmessi dalla Regione sono risultati insufficienti a documentare l’attuazione di quanto previsto nel Piano di Rientro e, comunque, hanno sottolineato il ritardo rispetto agli impegni assunti.
In particolare per quanto attiene alle reti assistenziali hanno evidenziato la mancanza di un chiaro provvedimento di riorganizzazione delle assistenza post-acuzie, mentre sulla rete di emergenza hanno chiesto di fornire elementi informativi su: elenco delle strutture da riconvertire, crono programma degli interventi, relazione di impatto, sia in termini organizzativi sul personale sia sugli effetti economici.
Disavanzo a quota 60 mln. La verifica relativa al III trimestre 2011 ha evidenziato il profilarsi di un disavanzo non coperto di 60 milioni di euro, che è risultato non in linea con quanto programmato nel Piano di rientro. La Regione ha dichiarato che intende conferire al SSR risorse aggiuntive di pari importo sul bilancio di previsione 2012. Per quanto riguarda invece la verifica adempimenti per l’anno 2010 presenta ancora criticità e necessita di integrazioni da parte della Regione. Queste le ragioni per cui Tavolo e Comitato hanno deciso che non è possibile erogare alla regione alcuna spettanza.
Lazio. Il 14 dicembre 2011 è staro invece il turno della Regione Lazio. Verifica dagli esiti negativi visto che Tavolo e Comitato hanno rilevato ancora la presenza di criticità in ordine a:
•mancato recepimento delle integrazioni necessarie per la validazione dei Progammi Operativi 2011-2012;
•processo di sottoscrizione dei contratti con gli erogatori privati;
•ritardi nel processo di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie;
•rispetto del blocco del turn over in talune aziende sanitarie;
•predisposizione di un quadro di riepilogo in dettaglio dell’intera rete ospedaliera, più volte modificata.
Disavanzo di 75 mln. La proiezione del risultato di gestione per l’anno 2011, redatta a partire dalle informazioni del III trimestre 2011, ha evidenziato uno scostamento rispetto a quanto programmato nel Programma operativo, e si profila un disavanzo non coperto, comprensivo di tutti gli ammortamenti non sterilizzati, di 75 milioni di euro. Tavolo e Comitato hanno chiesto nuovamente al Commissario Poverini di adottare tutte le iniziative per ricondurre la gestione entro la cornice finanziaria programmata. Questo ritardo negli adempimenti ha indotto Tavolo e Comitato a “non procedere ad erogare spettanze fino a quando la struttura commissariale attuerà tutte le iniziative per dare concreta e puntuale attuazione a quanto evidenziato nella riunione”.
Calabria. Anche in questo caso la riunione di verifica si è svolta il 14 dicembre 2011. Durante la verifica Tavolo e Comitato “hanno valutato che si profila un disavanzo non coperto per l’anno 2011, comprensivo di tutti gli ammortamenti non sterilizzati, di 18,624 milioni di euro, coerente con quanto precedentemente valutato”. Per questa ragione Tavolo e Comitato hanno sollecitato la struttura commissariale ad adottare ulteriori interventi per garantire il raggiungimento dell’equilibrio economico dopo il conferimento delle entrate fiscali programmate nel Piano di rientro.
Tavolo e Comitato hanno ritenuto, inoltre, che la Regione debba adottare il provvedimento di conferma della nomina dei direttori generali e hanno chiesto alla struttura commissariale di “adottare un provvedimento di specifico recepimento del provvedimento da adottarsi da parte dell’organo istituzionale regionale”.
Per quanto riguarda invece le misure assunte in contrasto con il Piano di Rientro, Tavolo e Comitato hanno richiesto una “documentazione relativa ai provvedimenti assunti per superare i profili di incostituzionalità sollevati dal Governo e i motivi di contrasto con il Piano di Rientro”.
Altro tema riguarda le assunzioni. Nonostante l’assoluto divieto a procedere a nuove assunzioni di personale, alcune strutture hanno infatti continuato ad assumere. Al riguardo, Tavolo e Comitato hanno ribadito la richiesta di “conoscere le iniziative che la struttura commissariale intende intraprendere nei confronti degli amministratori coinvolti, che hanno agito in difformità alle prescrizioni di legge e del Piano di rientro, posto che i contratti stipulati in violazione del blocco automatico del turnover sono nulli ai sensi dell’art. 1, comma 174, della L. 311/2004”.
Sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, è stato infine valutato che sussistono ancora gravi ritardi e criticità nell’attuazione delle reti assistenziali di cui al decreto 18/10 e al decreto 106/11; viene inoltre richiesto di procedere senza indugio nell’attuazione delle reti assistenziali.
Sbloccate risorse per un importo di 220 mln di euro. Al termine della riunione, Tavolo e Comitato hanno in ogni caso deciso di erogare una quota limitata delle spettanze residue a tutto l’anno 2009, pari a 732 milioni di euro, per un importo di 220 milioni di euro.
Campania. Il 21 dicembre 2011 è stato il turno della Regione guidata da Stefano Caldoro. Risultato anche in questo caso negativo. Tavolo e Comitato hanno infatti evidenziato la mancata stima della struttura commissariale e dell’advisor sulla proiezione del risultato di gestione per l’anno 2011 e hanno valutato, sulla base delle informazioni di III trimestre 2011, una perdita massima di 27 milioni di euro.
Al riguardo, è stata richiesta alla struttura commissariale di adottare tutte le iniziative per ricondurre la gestione entro la cornice finanziaria programmata. In riferimento invece al Programma operativo 2011-2012, pur approvandone l’impianto complessivo, Tavolo e Comitato hanno evidenziato come siano ancora necessari alcuni chiarimenti, mentre con riferimento alla rete di assistenza territoriale, restano in attesa di conoscere i dettagli di attuazione e come la Regione intenda raggiungere il fabbisogno di prestazioni necessario a soddisfare la domanda.
La verifica degli adempimenti per gli anni 2009 e 2010 è in corso, mentre risulta superata la verifica 2008. Al termine della riunione, Tavolo e Comitato hanno deciso di non erogare alla Regione alcuna somma.
Quotidianosanita.it – 9 gennaio 2012