Una cifra alta: circa 203 milioni di euro. Il totale delle multe per le quote latte non versate allo Stato dalle Cooperative Savoia dal 1996 al 2001. Un danno allo Stato e all’Unione europea che ieri la Procura regionale della Corte dei Conti ha chiesto a Giovanni Robusti, ex europarlamentare della Lega Nord, portavoce dei Cobas del latte e amministratore delle Coop Savoia, e ad altri trentatré amministratori di queste diverse cooperative del Cuneese.
Un risarcimento elevatissimo, quantificato dal procuratore regionale Piero Floreani insieme alla Guardia di Finanza pari all’importo della truffa e al risparmio che i produttori di latte – associati in un complesso sistema – avrebbero ottenuto non versando le sanzioni per l’eccessiva produzione all’Agea (Agenzia per le erogazioni all’agricoltura) e quindi all’Unione europea. Il sostituto procuratore Ivano Malpesi ieri ha ricordato la definizione data dai magistrati penali a quest’organizzazione, un «sistema fraudolento a danno dell’Ue e dello Stato italiano» e un «sistema illecito finalizzato ad eludere il sistema delle quote latte». Per queste ragioni nell’estate 2011 la Corte di appello di Torino aveva condannato Robusti e i soci per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ad altri reati. Ma in quella sentenza mancava qualcosa: la Regione Piemonte non si era costituita parte civile, ovvero non aveva chiesto un risarcimento dei danni. Non lo aveva fatto per evidenti ragioni politiche. Da una parte Cota non voleva inimicarsi un compagno di partito, dall’altra l’assessore all’agricoltura Claudio Sacchetto, leghista di Saluzzo (dove avevano sede le Coop Savoia), aveva detto: «Noi non ci mettiamo contro i nostri agricoltori». Ora si aspetta solo la sentenza della Cassazione, motivo per cui ieri gli avvocati Elisa Roasio e Anna Barbero hanno chiesto di rinviare l’udienza.
Una richiesta cassata dalla Corte presieduta da Salvatore Sfrecola, che ha portato avanti il processo. Le difese hanno spiegato a lungo i motivi per cui i giudici contabili non avrebbero il potere di giudicare la materia e poi hanno tentato di ridurrei’ entità del danno alle casse dello Stato: «Tante annate (di pagamenti delle multe, ndr) sono state annullate con sentenze passate in giudicato – hanno sostenuto Roasio e Barbero-. Le campagne di riscossione delle quote da pagare sono solo quelle recentissime». Inoltre escludono ci fosse la volontà di truffare lo Stato. Nell’arco dei prossimi due mesi la corte preparerà la sentenza e potrebbe anche stabilire un risarcimento più basso o confermare quanto chiesto.
I numeri
33 Coop Le cooperative del Cuneese che non avevano pagato le sanzioni per l’eccessiva produzione di latte
203 MLN L’ammontare delle multe non versate per le quote latte nel periodo compreso tra il 1996 e il 2001
LE PROTESTE Trattori davanti alla Regione per protestare contro le quote latte. Ora la Corte dei Conte chiede il risarcimento delle multe
ItaliaOggi – 18 dicembre 2012