Breaking news

Sei in:

Produzione, segni di risveglio. A novembre aumento dell’1,4%. A dicembre 2013 crescita dell’1,3%

L’indice anticipatore L’Ocse (novembre) stima per l’Italia un incremento annuo del 2,5%, il doppio rispetto alla media generale e miglior risultato in assoluto. L’ultima volta era accaduto nell’agosto del 2011. Da allora solo buio, con la produzione industriale italiana che iniziava ad avvitarsi nella più lunga recessione dal dopoguerra, 26 mesi consecutivi in rosso che sono arrivati a bruciare quasi un quarto dell’output nazionale.

Trend che finalmente a novembre si inverte, con l’Istat che segnala una crescita tendenziale dell’1,4%, “bissata” da un aumento congiunturale dello 0,3%, terzo rialzo mensile consecutivo, mentre il Centro Studi di Confindustria indica anche per dicembre un aumento annuo dell’1,3%.

Parlare di ripresa sarebbe certamente eccessivo, osservando il grafico si vede un solitario segno più dopo una lunga teoria di dati negativi e dunque per poter considerare archiviata la crisi occorreranno ben altre conferme. E tuttavia qualche spazio di ottimismo aggiuntivo è ora concesso, soprattutto guardando allo sviluppo omogeneo dell’output di novembre, che escludendo dal calcoli la più volatile attività estrattiva, vede per il comparto manifatturiero in senso stretto una crescita tendenziale che migliora ancora all’1,7%.

In tutti i raggruppamenti principali di industrie, infatti, i risultati sono in netto miglioramento rispetto ai mesi precedenti, con il picco dei beni intermedi, in crescita del 5,1%, secondo segno più consecutivo. In crescita anche i beni di consumo non durevole mentre i beni strumentali arrestano la caduta arrivando allo zero: nulla di entusiasmante in assoluto se non si trattasse del miglior risultato da dicembre 2011. Negativa resta invece la produzione di beni di consumo durevole, quindi elettrodomestici, mobili, auto e moto, ma anche in questo caso la frenata di novembre, pari al 3,1%, è la metà rispetto al dato dei primi 11 mesi dell’anno.

All’interno dei singoli settori produttivi sono finalmente i segni più a prevalere, mentre i rallentamenti tendenziali rappresentano un’eccezione. I risultati 7 Ogni mese l’Ocse calcola per ciascun paese un indice che anticipa le tendenze e i punti di svolta del ciclo economico. Gli indicatori presi in esame per l’Italia sono: fiducia dei consumatori, ordini dell’industria, tendenze della produzione, inflazione, importazioni dalla Germania. migliori, con crescita a doppia cifra, sono per farmaceutica e apparati elettrici. Ma l’aumento della produzione coinvolge anche alimentari, chimica, gommaplastica, metallurgia e prodotti in metallo. Carta, legno ed elettronica sono praticamente al palo (-0,7% su base annua) mentre in frenata più decisa sono tessileabbigliamento e macchinari.

Alla crescita di novembre, per il Centro Studi di Confindustria, seguirà un dato positivo anche a dicembre, un aumento su base annua dell’1,3% (con crescita zero tuttavia su base mensile) che porterà il quarto trimestre in territorio positivo dopo un calo di quasi 11 punti accumulato in dieci trimestri.

Le prospettive paiono positive anche sul fronte degli ordini, in crescita dell’1,8% nell’ultimo mese dell’anno su base tendenziale, dello 0,7% rispetto a novembre. Se le stime fossero rispettate, la produzione industriale italiana dovrebbe chiudere il 2013 con un calo del 2,8%, flessione più che dimezzata rispetto al tracollo di oltre sei punti dell’anno precedente. Spiragli di ottimismo a cui si aggiunge l’indice anticipatore Ocse, che per l’Italia evidenzia un quadro complessivo in via di miglioramento da 14 mesi consecutivi. L’indice di novembre stima per il nostro paese un incremento annuo del 2,5%, livello più che doppio rispetto alla media generale, miglior risultato in assoluto tra tutti i paesi analizzati. Per una volta, insomma, i primi della classe siamo noi.

Il Sole 24 Ore – 14 gennaio 2014 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top