Nuove professioni da regolamentare o Ordini già istituiti, ma da riformare. L’attenzione di deputati e senatori verso la galassia delle libere professioni non conosce sosta. Sono ben 30 i disegni di legge giacenti in Parlamento sul tema delle professioni: quasi equamente divisi fra Camera (16) e Senato (14). Ben 27 sono stati presentati da singoli parlamentari di tutto l’arco costituzionale: oltre a Pd e Pdl spuntano anche Lega e Movimento 5 stelle.
Una valanga di proposte, (spesso con occhi attenti al proprio bacino elettorale) che però stenta a farsi largo nell’agenda delle commissioni: eccezione fatta per il Ddl Madia sui restauratori , l’unico approvato, solo 11 Ddl hanno cominciato ad essere esaminati ( in prima lettura peraltro), per 13 proposte l’esame non è ancora cominciato, quattro devono ancora essere assegnate e una è stata assorbita.
A dominare è l’interesse verso le professioni sanitarie: 13 i progetti in materia, a cominciare da quello del Governo (targato Letta) che punta a un riordino delle professioni sanitarie (sulla scia della riforma delle professioni), trasformando in Ordini quelle ora organizzate in Collegi (ad esempio gli infermieri), ma senza istituirne di nuovi. Come invece chiedono alcune dei progetti di legge in materia che puntano a istituire nuovi Albi per le professioni sanitarie non regolamentate (ad esempio i fisioterapisti) o inserire stabilmente tra le professioni sanitarie i biologi e gli psicologi.
Riconoscimenti e tutele sono chiesti anche per altri professionisti a cominciare dai laueati in scienze motorie fino agli educatori e pedagogisti.
Da segnalare, infine, le quattro proposte (due dall’Assemblea siciliana) per proteggere la prima casa dei professionisti vietandone il pignoramento.
Il Sole 24 Ore – 31 agosto 2015