L’Europarlamento ha dato il via libera a una “carta europea” che permetterà a chi vuole trasferirsi all’estero di compiere tutte le procedure di riconoscimento e abilitazione nello Stato di origine. Vai alla risoluzione Riconoscimento delle qualifiche professionali e cooperazione amministrativa attraverso il sistema d’informazione del mercato interno
Entro due anni la delibera dovrà essere recepita dalle legislazioni nazionali. Medici, veterinari, farmacisti, architetti e titolari di una qualifica professionale avranno una tessera elettronica europea che renderà loro più facile esercitare la professione in qualsiasi Stato dell’Unione europea. L’obiettivo è di avere un riconoscimento delle qualifiche professionali più rapido e agevolato. In questo modo il Parlamento europeo promuove una maggiore mobilità professionale all’interno dell’Unione.
Lo fa attraverso l’approvazione di una proposta di legge con nuove norme per il riconoscimento delle qualifiche professionali, un meccanismo di allerta per gli operatori medici che siano stati condannati e la previsione di una banca dati pubblica europea per le professioni regolamentate.
Il provvedimento, deliberato a larga maggioranza (596 sì, 37 no, 31 astenuti), dovrà ricevere l’approvazione formale da parte del Consiglio Ue. Il passo successivo sarà la pubblicazione della direttiva in Gazzetta Ufficiale, dopodiché gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nelle legislazioni nazionali. La carta si applicherà in primis a medici, infermieri, ostetriche, farmacisti, dentisti, veterinari e architetti, cioè le professioni già regolamentate in tutti i Paesi dell’Unione, ma potrà essere estesa a tutte le altre.
Secondo la relatrice parlamentare, la socialista francese Bernadette Vergnaud, la carta “può essere un importante simbolo ed un vero strumento di cittadinanza europea” e può consentire di far superare l’ostacolo linguistico, particolarmente sensibile ad esempio in Belgio, dove attualmente “ad una infermiera olandese viene impedito di lavorare nelle Fiandre perché non in grado di parlare francese”.
Le nuove norme, spiega il Parlamento europeo, permetteranno ai professionisti che desiderano accelerare il riconoscimento delle loro qualifiche da parte di un altro Stato membro di optare per la tessera europea delle qualifiche professionali. Le tessere professionali saranno fornite dagli Stati d’origine, principalmente per brevi periodi di lavoro all’estero e dallo Stato ospitante nel caso in cui la pratica sia stata trasferita. Il sistema si baserà sull’attuale sistema d’informazione del mercato interno tra le amministrazioni degli Stati membri. Si accelererebbero così i tempi di procedura e si faciliterebbe il processo di riconoscimento, poiché il titolare di una qualifica professionale potrebbe chiedere al proprio paese di origine di completare tutte le fasi preparatorie invece di dover far domanda presso il paese ospitante, come avviene attualmente. Qualora uno Stato ospitante non adotti una decisione entro il termine stabilito dalla direttiva, la tessera professionale europea si considererà rilasciata e sarà inviata automaticamente al titolare di una qualifica professionale.
La direttiva approvata mira inoltre a prevenire che gli operatori sanitari – tra cui medici, infermieri, veterinari e specialisti di assistenza per l’infanzia – condannati per un crimine o sottoposti a grave azione disciplinare possano esercitare la professione in un altro Stato membro. Tutti gli Stati dell’UE dovrebbero essere informati di tali condanne o decisioni entro tre giorni.
In base all’attuale direttiva sulle qualifiche professionali, esistono circa 800 professioni regolamentate, di cui sette automaticamente riconosciute in tutti i paesi membri. A tale categoria appartengono medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetrici, veterinari e architetti. Per garantire maggiore trasparenza nel mercato dei servizi professionali, la Commissione svilupperà e terrà aggiornata una banca dati delle professioni regolamentate che sarà accessibile al pubblico. La nuova direttiva, adottata con 596 voti favorevoli, 37 contrari e 31 astensioni, dovrà ora essere approvata formalmente dagli Stati membri.
10 ottobre 2013