Il regolamento sugli standard ospedalieri, pur non essendo ancora ufficialmente in vigore, viene di fatto applicato in diverse Regioni ed è “un buon metro per ridisegnare l’organizzazione dei servizi”. Come ha spiegato il responsabile riforme di Scelta Civica: “La sanità è il primo comparto dove si è potuto di fatto misurare il fabbisogno di personale”.
“Ho posto al ministro Madia una domanda sulla necessità di disporre di standard affidabili sui fabbisogni di personale delle pubbliche amministrazioni e sull’opportunità di prendere, come metro di confronto, l’esperienza degli standard ospedalieri in sanità”. Così Renato Balduzzi, responsabile riforme di Scelta Civica e presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Onorevole Balduzzi, cosa intende di preciso con applicare alla riforma PA gli standard opsedalieri?
La sanità è il primo comparto dove si è potuto di fatto misurare il fabbisogno di personale. Con questo intendo, ad esempio, il numero di primari per bacino di utenza, il rapporto tra personale amministrativo e sanitario all’interno delle strutture e così via.
Quello degli standard ospedalieri, però, è un regolamento non ancora in vigore?
Pur non essendo ufficialmente ancora in vigore, il regolamento è di fatto applicato in molte Regioni e, penso, può essere un buon metro per ridisegnare l’organizzazione dei servizi anche nella Pubblica Amministrazione.
Crede sia possibile portare a casa un vero cambiamento in un settore piuttosto restio al cambiamento?
Ho avuto una risposta attenta e positiva, che fa ben sperare sulla volontà del Governo di portare avanti un vero cambiamento della Pubblica Amministrazione.
Giovanni Rodriquez – Quotidiano sanità – 16 maggio 2014