Breaking news

Sei in:

Rovigo e Chioggia. Altre macellazioni abusive per la festa islamica. Marocchino di 40 anni avrebbe ucciso due montoni per la giornata del sacrificio senza autorizzazione

Due montoni macellati senza alcuna autorizzazione o visita, pre e post mortem, come vorrebbe la legge, in uno stabile di via Fratelli Bandiera a Castelmassa, in occasione della festa islamica del sacrificio. Questa la contestazioni amministrativa che i carabinieri forestali della stazione di Trecenta hanno contestato a un marocchino di 40 anni, residente a Castelmassa. I fatti risalgono allo scorso 1° settembre, quando anche in Bassopolesine, in particolare ad Adria, si sono verificati problemi di questo tipo, con l’intervento, sia il 1° che il 2 settembre, di personale del commissariato di polizia.

Nell’immediatezza dell’intervento, le due carcasse di montone erano state sottoposte a sequestro amministrativo da parte dei militari. Ora, concluse le formalità di rito, è intervenuto anche il sindaco Eugenio Boschini, che ha intimato al marocchino la distruzione delle carcasse, che dovrà essere affidata a una ditta specializzata, con costi a carico del 40enne. (Rovigooggi – 13 settembre 2017)

Macellazione con rito halal. Ispezione di polizia e Usl

Un ceppo di legno con una macchiolina di sangue. È quello che hanno trovato gli agenti del commissariato di Chioggia e i veterinari dell’Usl 3 nell’ispezione eseguita venerdì pomeriggio a Brondolo, nelle pertinenze e all’interno della struttura che ospita una cinquantina di richiedenti asilo, in gran parte di religione islamica. L’ispezione è avvenuta su segnalazione di qualche residente che aveva visto strani movimenti: alcuni panni stesi, quasi a nascondere una zona del cortile, e delle bacinelle che potevano contenere sangue. Venerdì, tra l’altro, secondo la religione islamica, si celebrava la “festa del sacrificio”, che prevede la macellazione di agnelli, capretti o montoni secondo il rito halal, ovvero con dissanguamento degli animali in questione.

In Italia tale pratica è vietata al di fuori dei macelli autorizzati. In generale, infatti, anche per ragioni di sanità pubblica, nessuno può macellare “in proprio”. Fanno eccezione i piccoli animali da cortile (polli, conigli, ecc.) , a cura dei rispettivi allevatori, e i maiali (due all’anno per famiglia) ma, questi ultimi, nelle condizioni stabilite dalle ordinanze dei singoli comuni, solo in determinati periodi dell’anno e sempre sotto supervisione di un veterinario pubblico. Gli ovini possono essere macellati solo in strutture autorizzate e anche quelle che praticano il rito halal devono sottostare a norme che, per quanto possibile, limitano la sofferenza dell’animale, ad esempio, con lo stordimento obbligatorio prima del dissanguamento. A Chioggia non ci sono macelli di questo tipo e chi volesse celebrare la festa del sacrificio secondo i dettami dell’Islam dovrebbe rivolgersi a qualche operatore fuori zona, nel padovano o nel veronese. Stando così le cose è plausibile che qualcuno possa aver cercato di celebrare il rito in maniera “casereccia”, contravvenendo alla legge. Ma il controllo di veterinari e degli agenti di polizia non ha portato al rinvenimento di alcuna prova, tranne, appunto, quella macchia di sangue che, però, poteva provenire anche da un pollo o altro animale “autorizzato” (La Nuova Venezia – 3 settembre 2017)

13 settembre 2017

 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top