L’ESTENDERSI dell’influenza del virus West Nile ha spinto il Centro Nazionale Sangue ad aggiornare la ‘mappa’ delle restrizioni per i donatori.
Il sangue dei donatori che vivono nelle zone principali colpite, spiega il comunicato sul sito del centro, verrà testato anche per il West Nile, mentre chi ha soggiornato per almeno una notte in Basilicata (solo per la provincia di Matera), Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia (solo provincia di Mantova), Sardegna e Veneto (Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Venezia) deve aspettare 28 giorni prima di effettuare la donazione.
INTANTO, però, l’Ulss 18 e l’Avis provinciale ci tengono a precisare che il sangue donato in Polesine è sicuro. Con l’emergenza segnalata dal Centro nazionale sangue lo scorso 8 agosto, il dipartimento di medicina trasfusionale delle azienda Ulss 18 e 19 si è immediatamente attivato per eseguire su ogni donatore il test fin dal giorno successivo la comunicazione pervenuta. «Fino a due mesi fa il test veniva eseguito a campione — spiega il presidente dell’Avis, Massimo Varliero —. Da luglio, invece, il test è obbligatorio su ogni donatore: insieme ai controlli di routine sarà prelevata una speciale provetta di sangue per verificare che non ci sia contagio di West Nile. E finora non è stato riscontrato nessun donatore positivo al test. In caso dovesse succedere, ovviamente, questo sarebbe immediatamente avvertito ed escluso dalle donazioni».
UNA PRECAUZIONE che si è voluta prendere e che non vuole creare allarmismi, spiega Varliero. «Si ribadisce quindi l’assoluta sicurezza del sangue donato generosamente dai cittadini — afferma —. Ovviamente siamo preoccupati per la diffusione che sta avendo quest’infezione, ma siamo tranquilli per le donazioni visto che tutti dovranno fare il test, sicuramente fino al 30 novembre. Come in ogni caso, il sangue che viene donato deve essere perfetto sotto tutti i punti di vista: non permettiamo sviste».
SI FERMANO a nove i casi accertati di West Nile in Polesine, intanto, tutti fortunatamente sotto controllo e senza conseguenze permanenti. Ieri si sono svolte le operazioni di disinfestazione straordinaria a Borsea, in via Savonarola, in concomitanza con l’emanazione dell’ordinanza che prevede la rimozione di tutte le vasche d’acqua stagna dalle case e dagli stabili privati della città di Rovigo, per evitare la proliferazione di zanzare, che trasportano il virus.
Resto del Carlino – 3 settembre 2013