Una volpe tenuta in gabbia e legata a una catena lunga oltre un metro (nella foto) da un cacciatore di Occhiobello, residente nella frazione di Santa Maria Maddalena, è stata scoperta nella mattinata di sabato scorso dagli agenti di pattuglia della polizia municipale del comune altopolesano. L’animale è stato visto dai vigili urbani nascosto da un pannello all’interno di un manufatto in legno e vetroresina.
Dato che il legare a una catena configura un reato penale e quello di detenere fauna selvatica prevede una sanzione amministrativa, sono scattate subito le operazioni ispettive.
Così a Santa Maria Maddalena è arrivata una pattuglia della polizia provinciale per la tutela della fauna selvatica e i dipendenti del settore veterinario dell’Usl 18 per una duplice verifica. Da un lato le condizioni di salute dell’animale, dall’altro gli aspetti sanitari legati al potenziale pericolo di patologie. Gli accertamenti sulla volpe hanno dimostrato che era in buone condizioni generali di salute. A quel punto è scattato il sequestro del mammifero e la denuncia al cacciatore risultato essere il proprietario dell’area.
Al polesano è stata contestata, dal punto di vista amministrativo, l’irregolare detenzione di esemplare di fauna selvatica e da quello penale il maltrattamento per averla tenuta legata alla catena. Nella zona era percepibile l’odore aspro e pungente dovuto alla marcatura del territorio da parte dell’animale selvatico.
La volpe è stata quindi affidata al Centro provinciale per il recupero animali selvatici di Polesella che ora dovrà valutare le capacità dell’animale di vivere non in cattività e quindi tornare allo stato brado.
Antonio Andreotti – Corriere del Veneto – 14 maggio 2015