“E’ necessario valutare seriamente l’unificazione delle due Ulss polesane; il Veneto non si può più permettere 22 Ulss e neanche il Polesine può restare così”. Lo ha affermato il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin, intervenendo al convegno della Cgil “Pssr, le ricadute sulla sanità in Polesine”.
“L’articolazione in due Ulss di per sé non garantirà un servizio in più o in meno al nostro territorio – ha spiegato Azzalin – Con l’unificazione, invece,possiamo ricavare nuove risorse per i servizi. Mettiamo da parte le polemiche e le posizioni precostituite e lavoriamo per fare del sistema socio-sanitario polesano un’unica rete di servizi”. Secondo il consigliere regionale polesano “le battaglie di retroguardia che mirano a mantenere tutto inalterato sono perdenti, perché alla fine sono altri a decidere al nostro posto, come è avvenuto per le Province. In quest’ottica è necessario iniziare a valutare seriamente la possibilità dell’unificazione delle due Ulss polesane: raccolgo e rilancio la proposta della Cgil di un tavolo, che si occupi anche di questo”. Azzalin ha ricordato che il provvedimento sulla spending review obbliga le Regioni ad ulteriori tagli e ridimensionamenti dei servizi, ad iniziare dalla rete ospedaliera. “È bene esserne consapevoli – ha ribadito – e far discendere da qui le iniziative, non tanto per contrastare, che sarebbero perdenti, ma per governare la trasformazione, partendo dal piano approvato, da una seria programmazione e dal concetto di pari dignità che questo territorio deve avere. Il punto è di far sì che non si compromettano i livelli raggiunti, a fronte di risorse limitate: dobbiamo spendere meglio ciò che abbiamo, eliminando sprechi e doppioni, prodotti dall’assenza di programmazione che ha caratterizzato il sistema regionale, determinando squilibri tra aree ed eccessi di offerta”. Per Azzalin il futuro della sanità polesana va organizzato operando “per aree omogenee”, tenendo conto dei tempi di percorrenza dei cittadini e rivedendo il rapporto fra pubblico e privato. “La logica deve essere quella della complementarietà delle prestazione erogate – ha affermato Azzalin – sulla base di parametri chiari e regole certe. La riorganizzazione va fatta con equilibrio, sapendo che nelle strutture sanitarie private, tra l’altro, lavorano centinaia di persone e ci sono professionalità e competenze. Non è pensabile assistere a tristi teatrini come quello della vicenda dei finanziamenti per la casa di cura di Porto Viro, con lotte di potere, baruffe all’interno dello stesso partito e ragionamenti che muovono da logiche che, con la qualità e la garanzia dei servizi, hanno poco a che fare”.
19 novembre 2012