Parere negativo da parte del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dai vicesindaci di Marcon e di Quarto d’Altino Guido Scroccaro e Raffaela Giomo, alla proposta di legge, presentata dal consigliere regionale Giovanni Furlanetto e sottoscritta dall’intero gruppo consiliare della Lega, di ridisegnare la geografia organizzativa della sanità veneziana accorpando Venezia centro storico e le isole a Chioggia, Cona e Cavarzare in un’unica Ulss ‘lagunare’ e ridimensionando l’attuale Ulss 12 al solo bacino della terraferna (Mestre, Marcon e Quarto d’Altino).
Nella proposta leghista gli abitanti di Cavallino-Treporti dovrebbero essere aggregati all’Ulss 10 di San Donà di Piave. I tre amministratori hanno voluto incontrare la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin (Pdl), per esprimere personalmente il proprio parere sulla proposta. “L’idea di accorpare in un’unica organizzazione sanitaria i centri abitati che si affacciano sulla laguna – ha affermato il sindaco di Venezia – è un disegno astratto che non rispecchia le reali esigenze del territorio. Dividere il comune di Venezia in due Ulss sarebbe un grave errore, sia per Venezia che per Mestre”. Orsoni ha spiegato che così facendo si penalizzerebbe l’ospedale Santi Giovanni e Paolo del centro storico “che verrebbe a perdere quella massa critica che ne garantisce il ruolo di ospedale di primo livello riconosciuto anche dalla nuova programmazione regionale” e si metterebbe in crisi la “positiva sinergia tra l’ospedale all’Angelo e il Santi Giovanni Paolo che, dopo una prima fase di incomprensioni, ora si sta realizzando” a beneficio dei cittadini di un’area più vasta dei confini dell’Ulss 12. “Se obiettivo della proposta è venire incontro ai disagi degli abitanti delle isole e voler ricomporre l’intero bacino lagunare in un’unica Ulss – ha concluso Orsoni – allora meglio portare Chioggia nell’Ulss 12, in vista della futura riorganizzazione amministrativa prevista con l’istituzione della città metropolitana”. Anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Marcon e Quarto d’Altino hanno ribadito che una eventuale divisione dell’Ulss 12 metterebbe a rischio la forte integrazione dei servizi sanitari e sociali attualmente esistente nel territorio dei quattro comuni dell’Ulss veneziana. Le osservazioni del sindaco Orsoni hanno trovato la piena condivisione dei consiglieri Antonino Pipitone (Italia dei Valori) che ha chiesto alla Lega di ritirare la proposta, Pietrangelo Pettenò (FSV), di Bruno Pigozzo e Laura Puppato del Pd e di Diego Bottacin (Verso Nord) che ha auspicato che la novità amministrativa della città metropolitana sia occasione per ripensare anche l’organizzazione e la governance della sanità. Di tutt’altro avviso il consigliere Furlanetto, che ha ricordato che l’unione tra Mestre e Venezia in un’unica Ulss ha sottratto ruolo e risorse all’ospedale di Venezia. “Oggi Venezia sta scontando – ha sostenuto Furlanetto – la prevaricazione dell’ospedale All’Angelo sul Santi Giovanni e Paolo”. Più morbida la posizione di Carlo Alberto Tesserin (Pdl), che ha accolto la proposta di Furlanetto come una “utile provocazione” per affrontare il problema del governo di una realtà territoriale complessa e unica nella sua specificità, dove “bisogna garantire i medesimi diritti di salute e di sicurezza sociale a tutti i cittadini, senza disparità”.
Sanità: Pettenò (FSV), no a dividere Ulss 12, si va verso area metropolitana
“Sono pienamente d’accordo con il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni che ha definito un gravissimo errore dividere la sanità veneziana in due aziende sanitarie locali”. Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Sinistra veneta, sposa il parere espresso oggi alla commissione Sanità dal primo cittadino di Venezia e dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 12 sulla proposta avanzata dalla Lega, primo firmatario Giovanni Furlanetto, di dividere il comune di Venezia accorpando l’area lagunare con il comune di Chioggia in un’unica Ulss lagunare. “Più che dividere la parte lagunare da quella di terra – sostiene Pettenò – serve andare verso una gestione sociosanitaria unitaria della città metropolitana di Venezia che si sta delineando e quindi ci parrebbe più utile accorpare in un’unica Ulss l’intera area provinciale che ora è suddivisa in ben quattro aziende”. Secondo il consigliere veneziano della Sinistra veneta “un’unica azienda consentirebbe una politica più attenta ai bisogni dei territori ed una più efficiente gestione delle risorse”. “Purchè – aggiunge Pettenò – si voglia anche mettere mano ai compiti e alla governance delle Aziende sanitarie, spostando i poteri alle comunità territoriali, ai sindaci sottraendoli ai burocrati-manager monocratici dei direttori generali che alla fine rispondono solo alle logiche regionali”.
Sanità: Marotta (IdV), Venezia con Chioggia? Proposta irricevibile
“E’ una proposta irricevibile, ne chiediamo il ritiro”. Così Gennaro Marotta, consigliere regionale e segretario veneto di Italia dei Valori, definisce il progetto di legge presentato dal gruppo della Lega, primo firmatario il veneziano Giovanni Furlanetto, che vuole rivedere confini e organizzazione delle tre Ulss veneziane, la 12, la 14 e la 10, portando gli abitanti di Venezia e delle isole lagunari nell’Ulss 14 di Chioggia, quelli di Cavallino Treporti dall’Ulss 10 di San Donà e ridimensionando il bacino dell’Ulss 12 alla sola terraferma, comprendendo ai centri abitati di Mestre, Marcon e Quarto d’Altino. “Siamo in linea con il primo cittadino di Venezia – dichiara Marotta, in una nota – perché della proposta leghista non si vedono i benefici, mentre sono fin troppo chiari i danni, con la sanità veneziana che verrebbe smembrata. Uno spezzatino mal tagliato che porterebbe solo confusione e diatribe infinite sull’utilizzo di mezzi e risorse sempre più limitati”.
4 agosto 2012