“Chi deve rivedere i confini delle Ulss?” lo chiede provocatoriamente in una nota il consigliere regionale del Gruppo Misto ed esponente di Scelta Civica, Diego Bottacin, il quale ipotizza che tale compito “spetti alla quinta commissione consiliare.
Eppure, – dichiara – Il presidente della quinta commissione sanità, Leonardo Padrin, deve aver preso lezioni da Luca Zaia. Intervistato dal Giornale di Vicenza Padrin, infatti, afferma che “i confini delle Ulss costituiscono oggi una rigidità, retaggio del passato, in grado di condizionare le performance delle aziende”. Tutto vero – dice Bottacin – anzi fin troppo morbido, ma le leve per cambiare da venti anni ce l’hanno Padrin e la maggioranza. Tuttavia – precisa Bottacin – vanno ricordati alcuni fatti: 1) La responsabilità di organizzare il sistema sanitario regionale spetta alla maggioranza di cui Padrin fa parte; 2) il 20 giugno 2012 il Consiglio regionale ha approvato il nuovo piano socio sanitario 2012-2016; 3) in sede di discussione del piano in commissione ho presentato tra gli altri un emendamento per rivedere i bacini ottimali delle aziende sanitarie, affinché nessuna Ulss veneta avesse un bacino inferiore a 200 mila abitanti; in questo modo le Ulss sarebbero state quasi dimezzate, passando dalle attuali 21 a 12; 4) l’emendamento è stato bocciato. La revisione dei confini delle Ulss – conclude Bottacin – è necessaria sia per offrire un servizio più puntuale ai cittadini, sia per garantirne l’efficienza e l’economicità. L’avevo proposta in sede di redazione del nuovo Piano socio sanitario, ma purtroppo non succederà mai; probabilmente perché Padrin ha preso il vizio di Luca Zaia di annunciare alla stampa cosa vorrebbe o si dovrebbe fare, invece di sedersi al tavolo e scrivere i provvedimenti che determinerebbero un reale cambiamento”.
5 dicembre 2013